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Il cemento trasparente e luminoso è un particolare ed innovativo materiale cementizio prefabbricato che si smaterializza lasciandosi attraversare dalla luce sia naturale che artificiale.
Esso, quindi, risulta efficace ed “operativo” in tutte le ore del giorno. Grazie ai materiali polimerici trasparenti di cui è composto, presenta caratteristiche di trasparenza che permettono di:
- Trasmettere la luce
- Dare senso di leggerezza architettonica all’occhio
- Ricostruire le immagini di oggetti al di là del manufatto
Come funziona questo tipo di cemento?
I pannelli di cemento, di cui l’Italia si fa promotrice a livello europeo, sono costituiti da, come già spiegato, materiali polimerici e matrici di malte cementizie che conferiscono una resistenza a compressione media di oltre 60 MPa e una resistenza a flessione di circa 8 MPa.
Sono, pertanto, materiali dotati di molto più che discrete proprietà meccaniche, soprattutto grazie alle fibre in acciaio inox che sono utilizzate con il fine di rafforzare le malte e per migliorare anche la resistenza a fessurazione. Alla base di questa tecnologia, il principale processo coinvolto è la fotocatalisi, ovvero, letteralmente, la catalizzazione della luce.
Un fotocatalizzatore assorbe un fotone (quindi una particella della luce) che ha superato il gap di energia tra la banda di valenza e la banda di conduzione di un semiconduttore, facendo “saltare” gli elettroni in altri orbitali.
Grazie a questo salto, le particelle elementari negative lasciano dietro di sé foto lacune positive che possono essere occupate da altre cariche negative. In questo modo si ha un passaggio di corrente che è, in realtà, permessa dalle fotoriduzioni, ovvero dai processi di ossidazione e riduzione delle specie coinvolte e tali reazioni permettono la trasparenza dei polimeri.
In ambito industriale la fotocatalisi trova vasta applicazione nei vetri e, come nel caso considerato, nei cementi.
Perché questo cemento è biocompatibile?
L’aspetto più affascinante e più rilevante di questo innovativo materiale è quello di essere in grado di sfruttare al massimo la luce naturale, permettendo, quindi, di “trasformare” ambienti chiusi in strutture leggere, dinamiche e molto luminose. Questo comporta una diminuzione del consumo di luce artificiale, poiché si riesce a sfruttare appieno l’illuminazione esterna.
Tutto ciò è anche un notevole vantaggio per la salute degli occupanti, specialmente per la vista. Inoltre, oltre ad essere un materiale molto resistente, è anche riutilizzabile, opportunità che consente di non aumentare le spese e abbattere i costi di manutenzione, così da estendere la durabilità dell’edificio considerato. Infatti i blocchi di cemento possono essere smontati e assemblati in poco tempo e con l’impiego di pochi mezzi. Per di più, grazie alle resine di cui è composto, il cemento luminoso è dotato di buone caratteristiche di isolamento termico.
Questa proprietà permette di diminuire i consumi e di evitare l’utilizzo di altri materiali come schiume isolanti e/o intercapedini, giungendo così anche ad un risparmio per i costruttori.
Che cosa rappresenta i.light?
Una delle maggiori manifestazioni che ha reso celebre il cemento luminoso è, senza dubbio, Expo di Shangai 2010, occasione in cui questo materiale è stato utilizzato da Italcementi per costruire il padiglione.
Per la realizzazione della ormai celebre struttura, sono stati ingaggiati oltre 170 ricercatori tra chimici, fisici, ingegneri, architetti, designer e geologi dislocati nei due centri di Bergamo e Parigi.
Sono stati utilizzati 3774 pannelli per ricoprire una superficie complessiva di 1887 m2 , in altre parole circa il 40% della totalità della struttura, cosa senza dubbio ragguardevole ed innovativa.
Grazie alle 189 tonnellate di cemento utilizzate, di giorno mostra da dentro le variazioni di luci estere e, con il buio, fa filtrare da fuori le luci interne, creando così un bellissimo gioco di luci e ombre. La grande innovazione adottata da Italcementi è quella di non utilizzare le fibre ottiche, come invece accade per i normali cementi trasparenti.
Questa soluzione, oltre ad eliminare l’elevato costo delle fibre, permette di sfruttare le resine di vari colori che riescono a offrire una maggiore luminosità poiché in grado di sfruttare angolazioni d’incidenza molto maggiori.
La luce come elemento costruttivo nel cemento trasparente
Dal punto di vista architettonico queste nuove costruzioni, come viene evidenziato da sociologi che studiano le relazioni tra città e uomo, rappresentano una grande svolta nel nostro presente. Infatti, è come se la ricerca di trasparenza, di leggerezza, di volatilità, di contrasti tra luci e ombre, rispecchiassero l’esigenza dei cittadini, ma, ancora di più, dei giovani, di evadere dal clima austero e tetro imposto dalla crisi economica e sociale.
Il mondo impone una chiusura e un’alienazione dell’io? La risposta appare sempre più evidente: la luce diventa protagonista indiscussa della nostra quotidianità. Esplode e dilaga ovunque, ivi compreso dai materiali che, qualche anno fa, erano materiali i solidi e anonimi per eccellenza: i mattoni e il grigio cemento.
Ora quest’ultimo diviene non solo elemento strutturale portante, come lo era già in passato, ma anche possibilità di sviluppo tecnologico e fonte di originale fascino. Inaspettatamente le nostre case si vestono di luce e lasciano intravedere ciò che accade all’interno. Chissà, sarà forse per mostrare che non si è soli?