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Moltissime persone si trovano in difficoltà quando iniziano a pensare a come ristrutturare casa: quali permessi servono? Si possono cambiare gli infissi senza il permesso degli altri condomini? Per il rifacimento della facciata, devono pagare tutti la stessa quota? Ecco perché l’Agenzia delle Entrate redige periodicamente un interessante dossier dove spiega quali sono gli aggiornamenti più recenti in matiera di detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie.
Innanzitutto facciamo una bella premessa: la legge di Bilancio 2017 ha subito un prolungamento fino alla fine dell’anno e grazie a questa proroga la detrazione per le ristrutturazioni edilizie rimane del 50%. Gli interventi incentivati comprendono praticamente tutte le operazioni di manutenzione straordinaria e di restauro.
Se vi serve una lista esaustiva, la potete trovare nella guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate. Tra le tante, ci tengo a sottolineare:
- accorpamento di due o più locali tra di loro;
- allargamento o nuova installazione di infissi come porte, finestre, lucernari ma anche degli scalini;
- rimozione di barriere architettoniche (anche con ascensori e montacarichi);
- installazione di elementi di domotica come antifurti, citofoni, cancelli automatici, montascale, montacarichi;
- installazione di elementi per la climatizzazione degli ambienti come stufe, caldaie e condizionatori;
- installazione di impianti fotovoltaici con e senza batteria;
- realizzazione, partendo da zero, di garage e posti auto;
- realizzazione di impianti elettrici e idrici;
- ritinteggiatura o rifacimento della facciata dell’edificio e rifacimento del tetto;
- trasformazione di ambienti (ad esempio passando da un balcone a una veranda, o scoperchiare un sottotetto per renderlo un terrazzo);
Che categorie possono beneficiare di queste detrazioni?
In particolare poi, ci sono delle categorie specifiche per le quali è consentita l’erogazione dell’incentivo; fanno parte di questo insieme ad esempio gli interventi atti a perseguire un risparmio energetico, con particolare riguardo per l’installazione di impianti che utilizzano fonti rinnovabili di energia, ma anche gli interventi di isolamento delle pareti degli edifici (il cappotto termico, l’isolante in intercapedine, le fessure nel sottotetto che permettono il passaggio di aria), gli interventi di bonifica dall’amianto e le opere che scongiurano gli infortuni domestici.
Altre opere che hanno questo benificio sono quelle finalizzate alla cablatura degli edifici e alla riduzione dell’inquinamento acustico (in particolare i pannelli fonoisolanti). Anche gli interventi ritenuti necessari dalle autorità competenti, cioè quando persiste lo stato di emergenza, per quanto riguarda gli edifici danneggiati o distrutti da eventi calamitosi (sia che si parli di completa ricostruzione o anche solamente di ripristino).
In particolare, se le procedure di autorizzazione sono state attivate tra il 4 agosto 2013 e il 31 dicembre 2016, ci sarà una detrazione d’imposta del 65%, che riguarderà le spese inerenti l’adozione di misure antisismiche per edifici che risiedono nelle zone sismiche ad elevata pericolosità.
Inoltre, tra le spese detraibili sono comprese anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili. Con la legge di bilancio, queste misure sono state prorogate per ulteriori 5 anni (fino al 31 dicembre 2021). Ulteriore modifica riguarda il fatto che l’agevolazione può essere richiesta per tutti i tipi di edifici che han la funzione di abitazione e gli edifici che permettono al loro interno attivit- produttive, e non solamente sulle prime case. Sicuramente, per quanto riguarda queste decisioni, gli ultimi terremoti che hanno colpito il nostro paese sono stati determinanti.
Nel rapporto di gennaio, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre allungato il termine ultimo per richiedere il cosiddetto bonus mobili, che riguarda la detrazione del 50% per l’acquisto di mobili o grandi elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), che serviranno ad arredare immobili che hanno subito delle ristrutturazioni.
Tra i mobili che si possono comperare sono compresi quelli più classici (come ad esempio letti, armadi e divani) ma anche materassi e apparecchi di illuminazione; non rientrano in questa categoria le porte, le pavimentazioni e altri complementi d’arredo come le tende. Invece per quanto riguarda gli elettrodomestici, tutti quelli grandi che riuscite a pensare sono stati inseriti all’interno della normativa (frigoriferi, lavatrici, ventilatori), basta fare attenzione all’etichetta che ne riporta i consumi energetici. L’incentivo può comprendere anche le spese che si riferiscono al trasporto e al montaggio.
Cosa dice la legge
La detrazione fiscale delle spese per interventi di ristrutturazione edilizia è disciplinata dall’art. 16-bis del Dpr 917/86 e cioè il testo unico delle imposte sui redditi. Dall’inizio del 2012 le agevolazioni contenute nel decreto legge n. 201/2011 sono inserite tra gli oneri detraibili dall’imposta sul reddito. Ciò vuol dire che tutti possono beneficiare delle detrazioni elencate, basta che paghino l’Irpef.
Non serve essere per forza proprietari dell’immobile, ma anche se si è “titolari di diritti reali” si possono ricevere questi incentivi (chiaramente l’inquilino deve pagare per l’intervento, non esiste che sia il proprietario sostenga le spese e che vive nel suo immobile riceva i soldi della detrazione!); questa regola vale anche per i familiari conviventi e quindi a seguito della creazione della legge 76/2016 anche per le unioni civili.
Gli imprenditori e le società hanno questo diritto solamente se gli immobili per cui fanno richiesta non rientrano fra i loro beni strumentali o vengono classificati come “merce” dall’Agenzia delle Entrate.
Se gli edifici da ristrutturare sono residenziali ma sono stati adibiti in funzione di un’attività commerciale, artistica o professionale, la detrazione viene ridotta a seconda dei casi specifici. Se si decide di ristrutturare e successivamente di vendere l’immobile, vi è la possibilità di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni che ancora non sono arrivate o trasferire questo diritto al futuro proprietario (se persona fisica, no società); se non viene specificato nell’atto di compravendita, il beneficio è automaticamente trasferito all’acquirente.
Come funziona questa agevolazione fiscale?
La detrazione funziona in questo modo: viene spalmata su 10 anni dalla ristrutturazione, copre una quota della metà dell’importo speso, che viene quantificato in 192.000 euro (e quindi si ottengono detrazioni fino a 96.000 euro). Anche le spese che riguardano la progettazione dei lavori e quelle di tipo amministrativo possono essere detraibili, ma NON sono comunque cumulabili, ad esempio, con la detrazione al 65% per l’efficientamento energetico.
Se pensiamo che prima dell’ultimo aggiornamento la detrazione era pari al 36% delle spese sostenute, fino all’ammontare totale di 48.000 euro per unità immobiliare, vediamo quali sono stati gli sforzi fatti in questa direzione dalle autorità competenti; bisogna, a dire il vero, soffermarsi sul fatto che dal primo gennaio 2018 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36%, con un tetto massimo di 48.000 euro, eguale a com’era prima dell’ultimo aggiornamento.
Tornando a parlare degli interventi atti a riduzione del rischio sismico, che determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, la detrazione raggiunge una quota del 70% della spesa sostenuta, mentre se dall’intervento si ottiene il passaggio a due classi di rischio inferiori, la detrazione spetta nella misura dell’80%.
Non sempre la detrazione riconosciuta viene erogata dall’Agenzia delle Entrate, questo perché magari non ci sono le condizioni per cui l’utente possa richiederla oppure le detrazioni stesse vengono riscosse dall’ufficio recupero crediti anche dopo essere state concesse. Ecco, ad esempio, alcuni casi specifici nei quali questi due eventi accadono :
- se non è stato comunicata preventivamente all’Asl competente l’intenzione di richiedere l’incentivo, nel caso la richiesta sia obbligatoria;
- se il pagamento non è stato eseguito con un bonifico bancario/postale o quest’ultimo non riporta le indicazioni necessarie (causale del versamento, codice fiscale del beneficiario, partita IVA);
- se non vengono date all’ente giudicante le fatture o le ricevute dimostranti le spese effettuate;
- se non è stata esibita la ricevuta del bonifico o anche se viene mostrata, non è intestata alla stessa persona che richiede l’incentivo;
- se le opere edilizie effettuate non sono conformi alle norme urbanistiche e comunali;
- se la sicurezza nei luoghi di lavoro non è stata rispettata e gli obblighi contrattuali con gli operatori che hanno svolto il lavoro non sono stati adempiti.
Se ancora siete confusi a riguardo di questo tema, vi consiglio di visitare il sito www.casa.governo.it, curato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e sotto costante aggiornamento. Qua troverete tutte le informazioni utili, comprendenti di guide e materiale illustrativo, divise in diverse sezioni che cito di seguito:
- “Acquistare /Affittare”: sono elencati i benefici riguardanti l’acquisto della prima casa, lo sconto Irpef per l’acquisto di abitazioni di nuova costruzione (classe energetica A o B), l’elenco delle riduzioni di imposta per coloro che comprano in leasing l’abitazione in cui si risiederanno, le garanzie sul mutuo della prima casa e tutte quelle normative riguardanti mutui e affitti.
- “Ristrutturare”: è la parte che più interessa a chi deve modificare gli edifici di cui è proprietario; contiene le agevolazioni fiscali sulle spese per i nuovi infissi, i pannelli solari e gli interventi di riqualificazione energetica e le detrazioni sulle spese di ristrutturazione
- “Arredare”: contiene una buona spiegazione del bonus mobili, che come detto riguarda la possibilità di detrarre anche il 50% delle spese sostenute per l’acquisto mobili e grandi elettrodomestici di classe energetica alta.
- “Semplice e veloce”: dove sono descritte le novità introdotte dal decreto “Sblocca Italia”, che rendono più facile la ristrutturazione edilizia, la divisione o l’unione di uno o più alloggi contigui.
- “Risparmio energetico”: non ne abbiamo parlato approfonditamente, ma è un altro aspetto da tenere seriamente in considerazione quando si parla di ristrutturare; in sintesi, consente la detrazione fiscale del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici, anche per parti in comune nei condomini.
E se proprio siete super interessati, e prevedete di compiere degli interventi di ristrutturazione a breve termine sulle vostre case, vi lascio qua sotto il link da dove ho preso tutte le informazioni presenti in questo articolo, che ho cercato di impostare come una guida alle agevolazioni fiscali, parlando solamente degli argomenti che ritenevo più interessanti!