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Riscaldare casa con poca spesa e trovarla sempre calda e accogliente è un piacere non sempre così scontato.
Riuscire ad abbattere i costi sulla bolletta mentre ci godiamo un piacevole tepore casalingo non è impossibile, ma bisogna saper sfruttare al meglio le caratteristiche della nostra abitazione per riuscire a ottimizzare l’energia utilizzata.
Ecco come riscaldare casa senza dover ricorrere ai termosifoni, scegliendo fra le soluzioni attualmente più convenienti sul mercato.
Come riscaldare casa open space: la stufa a biomassa
La stufa a pellet (o ad altri tipi di biomassa) è una soluzione economica per riscaldare casa in maniera estremamente efficace, soprattutto se è disposta come un open space.
Le stufe possono infatti riscaldare fino a 350 mq, e alcuni modelli “radianti” riescono a spingere aria calda in modo da ricreare una zona di comfort davvero unica.
Ovviamente la stufa a pellet può essere collegata all’impianto di riscaldamento, integrandosi con quello già esistente e consentendoci di risparmiare molti soldi.
Si parte da un risparmio minimo di 100 Euro annui (qualora la stufa fosse collegata a un impianto a metano) a un massimo di oltre 1.000€ (collegando la stufa a un impianto GPL), riscaldando casa con un’energia pulita ed ecologica.
Ovviamente bisognerà considerare il costo iniziale della stufa, che generalmente si aggira attorno ai 1.500 – 2.000 Euro, che verrà smaltito solamente dopo qualche anno di utilizzo.
Possiamo però garantirvi che il calore irradiato dalla stufa consente di raggiungere temperature davvero piacevoli, mentre la sicurezza è ottimale: alcuni modelli sono in grado di accendersi e spegnersi a orari programmati, permettendovi di riscaldare casa mentre siete al lavoro per trovarla calda e accogliente al vostro rientro a casa.
Riscaldare casa piena di stanze: quadri a parete riscaldanti.
Riscaldare casa se questa è piena di stanze, corridoi e muri che separano e isolano termicamente ciascun ambiente non è facile, e chi abita in case particolarmente vecchie lo sa bene.
Una soluzione elegante ed estremamente efficace sono i quadri a pareti riscaldanti, in grado di emettere radiazioni infrarosse che colpiscono (riscaldando) solamente gli oggetti solidi nel loro raggio d’azione: non scaldano l’aria, ma infondono calore sugli oggetti circostanti, aumentando velocemente la temperatura della stanza.
Il calore, diffuso per irraggiamento, dona immediatamente una sensazione di benessere e ci mantiene caldi a lungo. La sensazione è simile a quando ci immergiamo in una vasca di acqua calda in una giornata fredda. Non è necessario attendere a lungo per riscaldarsi, perché il calore riesce a diffondersi e a propagarsi in maniera estremamente rapida.
Anche i consumi sono estremamente ridotti: la potenza può essere regolata (a differenza dei classici termosifoni, che scaldano a piena potenza fino a raggiungere la temperatura desiderata), pertanto la bolletta è tenuta sotto stretto controllo.
In più non c’è dispersione di calore, perché i quadri non riscaldano l’aria (e se la casa non è ben coibentata, sappiamo bene cosa significa) ma solo gli oggetti dentro una stanza, compresi noi.
In più le radiazioni a infrarossi sono estremamente salutari per il nostro organismo; rappresentano il 50% circa dei raggi solari, e attivano la circolazione sanguigna e il metabolismo cellulare.
In alcuni centri estetici vengono effettuati trattamenti di bellezza con questa tipologia di raggi, e goderne in privato nella propria casa è un piccolo lusso che vale la pena concedersi.
Come riscaldare casa con i soffitti alti: riscaldamento a pavimento
Riscaldare casa, soprattutto se con soffitti estremamente alti, potrebbe risultare dispendioso e difficile.
Il calore tende a salire verso l’alto e utilizzando dei semplici termosifoni questi sprigionerebbero aria calda che andrà ad accumularsi sul soffitto, impedendo alle persone tre metri più sotto di godersi un po’ di tepore.
Una soluzione estremamente pratica è rappresentata dai riscaldamenti a pavimento: questo mezzo di riscaldamento permette di avere una pavimentazione sempre calda, in grado di irradiare calore a partire dai vostri piedi.
Le serpentine disposte sotto il pavimento irradiano costantemente aria calda, permettendo di godere di un pavimento sempre caldo, piacevole da calpestare a piedi nudi.
L’unico svantaggio rappresentato da questo tipo di riscaldamento è dovuto all’attività vaso-dilatatoria che genera il calore passando per le gambe. Chi ha problemi di circolazione potrebbe avere delle difficoltà a camminarci sopra, perché il calore trasmesso lungo le gambe potrebbe causare qualche problema in più.
L’unico svantaggio rappresentato da questo tipo di riscaldamento è dovuto all’attività vaso-dilatatoria che genera il calore passando per le gambe. Chi ha problemi di circolazione potrebbe avere delle difficoltà a camminarci sopra, perché il calore trasmesso lungo le gambe potrebbe causare qualche problema in più.
Ciao Silvia Ma stiamo ancora a credere a queste legende metropolitane?
Per quanto riguarda il pavimento radiante in modalità di riscaldamento, la norma UNI EN 1264 prevede una temperatura massima per la zona occupata di 29°C, mentre per le zone perimetrali la massima temperatura ammissibile è di 35°C (con temperatura dell’aria è di 20°C).
Quindi stiamo parlando di una temperatura corporea, che non si avvicinera’ mai a quella del manto stradale nei mesi estivi
con punte massime anche di 70°, in questo caso come la mettiamo con L’ATTIVITA’ VASO-DILATATORIA?
Concordo con Silvia, chi soffre di problemi agli arti inferiori può tranquillamente convivere con un pavimento radiante in quanto la temperatura della superficie non va oltre i 25 gradi. C’è da dire, inoltre, che rispetto al sistema classico di riscaldamento, che prevede la presenza dei termosifoni in casa, l’impianto di riscaldamento a pavimento non è caratterizzato da polvere (quella sollevata dai radiatori tradizionali).
Comunque anche questo sistema, oltre agli indiscussi vantaggi, presenta anche svantaggi, in primis, ancorché ammortizzabili in breve tempo, i costi di realizzazione sono più alti rispetto ai classici termosifoni. In media, in un 30% circa, ma possiamo arrivare tranquillamente fino al 50%. Ciò dipende a seconda della qualità dei materiali acquistati e dell’assistenza fornita.
I possibili danni alle tubazioni obbligano a rimuovere almeno in parte il pavimento. Provate a pensare cosa può voler dire non avere una scorta di piastrelle o parquet dello stesso tipo per ripristinare il pavimento… naturalmente, in caso di guasto alle tubature, è indispensabile avere conservato una piantina del progetto per minimizzare gli impatti di un intervento.
Pavimenti in parquet. Se non posati a regola d’arte, potrebbero sollevarsi, con ovvi disagi per gli utenti.
Un sistema di riscaldamento a pavimento ci obbliga ad alzare almeno di 5 cm la pavimentazione. Questo può essere un problema quando si ristruttura, ci sono mobili su misura o altre eventualità da tenere presente.
Un sistema radiante non può essere acceso e spento ad intermittenza. Va tenuto acceso almeno per un giorno affinché riscaldi l’ambiente e va tenuto in funzione una volta raggiunta la temperatura desiderata. Ciononostante, consente risparmi energetici consistenti stante la necessità di riscaldare meno l’acqua o il filo elettrico.
Detto ciò preferirei decisamente i più moderni pannelli a infrarossi che, oltre ad essere salutari (calore radiante come quello naturale del sole), hanno costi inferiori anche di un sistema tradizionale.
Stefano 😉