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I pannelli solari ibridi potrebbero essere l’invenzione in grado di rivoluzionare il mercato dei pannelli fotovoltaici. Il grande punto debole di questo tipo di tecnologia derivava dalla presenza del sole, non sempre scontata ed estremamente variabile.
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Soochow in Cina ha però trovato la soluzione. Pannelli solari ibridi in grado di trasformare in energia disponibile non solo la luce solare, ma anche il movimento meccanico delle gocce di pioggia che si infrangono sulla superficie dei pannelli.
Vediamo come funzionano e perché rivoluzioneranno il mercato dell’energia elettrica pulita.
Funzionamento dei pannelli solari ibridi
I pannelli solari ibridi racchiudono nelle loro celle una tecnologia estremamente versatile: sono in grado di immagazzinare sia l’energia elettrica dal sole che dalla pioggia.
I pannelli solari ibridi funzionano sfruttando il cosiddetto effetto triboelettrico, ovvero la capacità di due corpi di materiale diverso (di cui uno isolante) di trasferire fra loro cariche elettriche.
Strofinando insieme questi due oggetti, avvicinandoli o allontanandoli, questi generano un’energia elettrica prontamente utilizzabile.
Il principio è lo stesso del classico esperimento con la bacchetta in vetro che, strofinata su un panno, riesce ad attrarre pezzi di carta a sé.
In questo caso l’energia è generata dalle gocce di pioggia che si infrangono sulla superficie dei pannelli, catturata da nanogeneratori in grado di convertire questa energia meccanica in energia elettrica.
Il successo di questa impresa è stato tale da far pubblicare la ricerca su ACS Nano, la rivista dell’American Chemical Society.
Nell’articolo i ricercatori hanno illustrato la possibilità di installare questi nanogeneratori triboelettrici (detti anche Teng) all’interno di pannelli pannelli fotovoltaici standard, trasformandoli in efficacissimi pannelli solari ibridi.
Un successo planetario, che ha attirato su di sé gli sguardi di investitori e semplici ecologisti.
Pannelli solari ibridi, costi e commercializzazione
Il primo limite attuale alla commercializzazione di questi pannelli solari ibridi è il costo, decisamente più elevato rispetto a un comune pannello fotovoltaico. Per questa ragione gli scienziati stanno cercando di tagliare i costi di materiali e manodopera, rendendo questi pannelli solari ibridi accessibili a tutti.
Secondo la Solar Energy Industries Association è solo questione di tempo: rispetto al 2011 il costo dei pannelli solari è diminuito del 60%, pertanto anche le nuove tecnologie ibride saranno in grado di fare lo stesso.
Per la commercializzazione bisognerà aspettare, ma gli ingenti investimenti sulle energie rinnovabili stanno rendendo il mercato dell’energia pulita sempre più florido e in costante espansione.
Attualmente si prevede che entro il 2040 l’energia elettrica rinnovabile rappresenterà il 40% della fetta di mercato, crescendo in maniera esponenziale. Per questa ragione è facile pensare che anche questi nuovi pannelli solari ibridi, sebbene i costi più elevati, saranno messi a breve in commercio.
Svantaggi dei pannelli solari ibridi
L’unico svantaggio dei pannelli solari ibridi, che attualmente sembra impossibile da risolvere, è quello di rendere funzionali entrambi i sistemi di trasformazione di energia in maniera contemporanea.
Questo significa che nei rari casi in cui pioverà mentre c’è il sole, il sistema utilizzerà solamente l’energia meccanica derivata dalla caduta delle gocce di pioggia.
Un problema che però non sembra limitare in maniera invalidante questa nuova tecnologia, per cui il limite rimarrà, ma senza creare troppi disagi nei futuri investitori.