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Venerdì 15 marzo 2019 quasi due milioni di persone sono scese in piazza per sostenere gli scioperi scolastici organizzati a favore del movimento dei cambiamenti climatici.
I media, parlando di questo avvenimento, hanno scritto che è stato il giorno in cui si è vista la più grande azione globale per il clima organizzata finora in tutta la storia, simile (forse) per dimensioni alle proteste studentesche del Sessantotto.
Tutto però è partito da un’unica persona, che ha deciso di prendere posizione contro l’inazione dei politici di fronte al riscaldamento globale, arrivando anche a rifiutare di frequentare la scuola. Questa persona è Greta Thunberg.
Chi è Greta Thunberg e quando è iniziata la sua battaglia a favore del clima?
Greta Thunberg è nata il 3 gennaio 2003 a Stoccolma (Svezia). Sua madre, Malenda Ernman, è una cantante lirica che ha rappresentato la Svezia all’Eurovision Song Contest del 2009, mentre suo padre, Svante Thunberg, è un attore.
Sebbene nessuno dei due genitori abbia un background nel movimento ambientalista, è sorprendente vedere come Greta sembra avere una connessione ancestrale con la scienza e il clima.
Il padre di Greta, tanto per cominciare, è un lontano parente di Svante Arrhehius, uno scienziato che, per primo, ha scoperto il riscaldamento globale.
Arrheius infatti è stato il primo luminare a studiare l’effetto che un aumento del biossido di carbonio nell’atmosfera aveva sulla temperatura della superficie terrestre, scoprendo così la causa che si nascondeva dietro il riscaldamento.
Questa scoperta diventò poi la base dei primi modelli che illustravano l’effetto serra e che, negli anni Sessanta, portò lo scienziato David Keeling a dimostrare che le emissioni di carbonio derivanti dall’attività umana erano sufficienti per provocare il riscaldamento globale.
La stessa Greta ha appreso per la prima volta del riscaldamento globale all’età di otto anni, quando le sono stati mostrati dei documentari sui cambiamenti climatici a scuola:
“I miei compagni di classe erano preoccupati quando hanno visto i documentari, ma quando si sono fermati, hanno iniziato a pensare ad altro. Io non sono riuscita a farlo. Quelle immagini erano bloccate nella mia testa.”
Lei cerca di sminuire questo fatto dicendo di avere la sindrome di Asperger e il mutismo selettivo, due malattie che possono causare ansia ed eccessivi pensieri.
Molti di noi, come i compagni di Greta, possiamo compartare la conoscenza in modo efficace. Apprendiamo le atrocità dell’industria agroanimale, ma poi torniamo a casa a mangiare la nostra cena a base di pollo.
Impariamo che la plastica sta ostruendo gli oceani e distruggendo la fauna marina, ma poi continuiamo a comprare l’acqua in bottiglia. Impariamo che ci stiamo dirigendo verso un’emergenza climatica, ma poi decidiamo di andare ancora al lavoro al mattino.
Per Greta era diverso. Dopo aver appreso del riscaldamento globale, non poteva tornare alla normalità, continuare gli studi e pensare a qualcos’altro. Quel problema l’aveva ormai colpita nel profondo.
L’aveva colpita così tanto che, tre anni dopo, all’età di undici anni, ebbe un periodo di depressione. Il cambiamento climatico non è stato l’unico motivo di questa depressione, ma ha sicuramente contribuito:
“Continuo a pensarci (ndr, ai cambiamenti climatici) e mi chiedevo se avrei avuto un futuro.”
Era così immersa nella depressione che ha smesso di frequentare la scuola. I suoi genitori erano preoccupati e, quando le parlarono della depressione, Greta si aprì con loro, dicendo di essere preoccupata per la crisi climatica.
Per la prima volta ottenne un senso di liberazione nel parlarne, ma soprattutto, vide che i suoi genitori iniziavano a capire le sue preoccupazioni.
Greta stava già seguendo una dieta vegana da un po’, mentre ora anche i suoi genitori hanno smesso di mangiare carne.
La carriera di cantante d’opera di sua madre è decollata, ma quest’ultima, anche se ha ricevuto numerose richieste provenienti da tutto il mondo, ha scelto di esibirsi solo a Stoccolma.
Greta Thunberg e la nascita del movimento climatico globale
Greta si è anche resa conto che, parlando delle sue preoccupazioni per il clima, poteva anche influenzare gli altri e fare la differenza.
Questa consapevolezza ha segnato l’inizio del movimento che ha poi creato. Dalla sua lotta contro la depressione è nata la scintilla per l’attivismo:
“Mi sono resa conto di poter fare la differenza. Come sono uscita da quella depressione, ho pensato: è solo una perdita di tempo sentirsi così, perché posso fare così tanto bene nella mia vita.”
Ha fatto una promessa a sé stessa di “fare tutto il possibile per fare la differenza” e ci si è attenuta in modo rigoroso. Il passo successivo è stato poi quella di rendere pubblica la sua battaglia.
A maggio 2018, all’età di quindici anni, Greta Thunberg ha partecipato ad un concorso di scrittura sul clima indetto dal quotidiano svedese Svenska Dagbladet.
È stata annunciata come una delle vincitrici del concorso per il suo saggio intitolato Sappiamo-e ora possiamo fare qualcosa. Il suo saggio è stato pubblicato sul giornale e questo ha portato Greta alla sua prima pubblicità.
È stata quindi avvicinata da Bo Thoren, un’attivista focalizzata su ciò che i giovani potevano fare riguardo la crisi climatica, che aveva alcune idee su come aumentare la consapevolezza sul riscaldamento globale.
Una delle idee che aveva sollevato era quella che i giovani protestassero nelle loro scuole, ispirata dagli studenti della Marjory Stoneham Douglas High School di Parkland, in Florida, dove i loro scioperi a scuola del 2018 avevano iniziato a colpire per cambiare la legge sulle armi negli Stati Uniti.
Greta ha cercato di convincere gli altri ad unirsi a loro, ma gli altri erano più interessati ad altre idee, quindi ha deciso di colpire da sola.
Il 20 agosto 2018 Greta organizzò il suo primo sciopero scolastico. Lo fece non andando a scuola quel giorno e sedendosi di fuori dal parlamento svedese.
Aveva con sé un pezzo di legno, con dipinte le parole ormai famose Skolstrejk for Klimatet (sciopero scolastico per il clima), e anche dei volantini in cui aveva scritto un elenco dei fatti che il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici avevano provocato.
Rimase lì per l’intera giornata scolastica, dalle 08.30 alle 15.00, e durante il giorno ha pubblicato anche foto su Twitter e su Instagram, iniziando a guadagnare terreno. Due giornalisti sono persino venuti a vederla quel giorno fuori dal parlamento.
Il giorno dopo Greta tornò nello stesso posto, ma stavolta non era da sola: le persone avevano iniziato ad unirsi a lei e al suo sciopero, che è durato fino alle elezioni nazionali svedesi, avvenuto domenica 9 settembre 2018. Ventuno giorni di sciopero per il clima.
Lo sciopero per il clima di Greta Thunberg diventa mondiale: il successo
A questo punto la gente aveva iniziato a conoscere il nome di Greta Thunberg e, sua madre, condivise la sua storia sui suoi social media, dove aveva diverse migliaia di seguaci come cantante lirica.
La sua storia venne ripresa anche da diversi media e venne anche ampiamente condivisa sui social. A Greta venne anche chiesto di tenere un discorso in occasione della Marcia Popolare per il Clima, a cui avrebbero partecipato migliaia di persone.
Lei chiese ai suoi genitori se poteva farlo, ma loro erano riluttanti. Dato che aveva il mutismo selettivo, significava che non era in grado di parlare in alcune situazioni e i suoi genitori sentivano che lei avrebbe potuto avere difficoltà a parlare in un simile evento pubblico.
I suoi genitori provarono a convincerla a non parlare, ma Greta era determinata a parlare della crisi climatica globale e che il suo mutismo selettivo non glielo avrebbe impedito:
“Fondamentalmente significa che parlo solo quando penso sia necessario. Ora è uno di quei momenti.”
Greta tenne il discorso in modo brillante e in un inglese molto fluente. Molte persone la filmarono e condivisero il video sui social media. Ora l’attivista parla regolarmente di fronte a folle, politici e giornalisti.
I suoi scioperi scolastici iniziarono a diventare globali, con giovani di tutto il mondo che hanno cominciato ad unirsi per prendere posizione contro i cambiamenti climatici.
Venerdì 15 marzo 2019 è stato convocato uno sciopero scolastico globale, con quasi due milioni di persone scese a protestare, provenienti da 2233 città e da 128 Paesi.
Quello che ha iniziato una ragazza seduta fuori dal parlamento svedese con un’insegna di legno fatta a mano è diventato un movimento internazionale. E Greta Thunberg è ora un nome familiare.
Perché Greta Thunberg affascina e, nello stesso tempo, scatena critiche feroci?
Il fascino di Greta Thunberg sta nel modo in cui la sua storia è diventata presto riconoscibile.
È una ragazza tranquilla, socialmente imbarazzante, vista come diversa a causa della sindrome di Asperger e del mutismo selettivo.
Eppure queste patologie, anche se ciò può sembrare strano, le hanno dato la determinazione necessaria per fare qualcosa per contrastare l’emergenza climatica che si stava svolgendo tranquillamente sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno sembrava aver fretta di arrestare:
“La mia battaglia per il clima mi fa vedere il mondo in modo diverso. Vedo più facilmente le bugie. Non mi piace scendere a compromessi…essere diversi non è un punto debole. Può rivelarsi una forza in molti modi, perché ti permette di distinguerti dalla massa.”