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Pur essendo un ottimo materiale, il ferro, esposto agli agenti atmosferici, è soggetto nel tempo a corrosione a causa dell’azione dell’ossigeno e dell’umidità.
La conseguente formazione di ruggine può alterare le sue caratteristiche meccaniche (resistenza e tenacità), oltre che assottigliarne lo spessore come effetto di un fenomeno di lenta ma progressiva consumazione.
Si rende pertanto necessario verniciare periodicamente il ferro per mantenere in buono stato quanto in esso realizzato. Diverse sono le tecniche e i metodi. Vediamo come scegliere in maniera corretta a seconda dello scopo.
Pre-trattamento del ferro
Ricordiamo anzitutto che, prima di procedere con la verniciatura, le superfici in ferro, come quelle di molti altri materiali, devono essere adeguatamente pre-trattate.
Questa fase si rivela infatti necessaria per togliere tracce di ruggine ed eventuali vecchi strati di vernice, anche ostinati. Per farlo sarà opportuno dotarsi di spatole, spazzole metalliche, raschietti, martelletti e tele di smeriglio. In caso di strati di vernice più resistenti sarà utile, in aggiunta, uno sverniciante chimico.
Materiale occorrente e alcuni consigli
Per una buona verniciatura del ferro, oltre che per operare in condizioni di sicurezza, sono necessari: pennelli, antiruggine (da usare preferibilmente come base) che rallenta il fenomeno corrosivo e forma uno strato impermeabile attorno al film di vernice, convertitore di ruggine, vernice, diluente, stracci per pulire, carta gommata per proteggere le aree che non dovranno essere raggiunte da coloranti, tuta da lavoro, guanti e occhiali protettivi.
Più tipologie di pennelli potranno essere talora utili in caso di superfici dalla forma articolata. Superfici irregolari richiedono, ad esempio, l’uso del pennello tondo.
Punti particolari difficili da raggiungere possono essere trattati, invece, con un pennello a gomito con manico sottile. Una menzione merita anche il convertitore di ruggine che, per l’appunto, “converte” la ruggine trasformandola addirittura in un inerte che protegge il ferro.
Quale tecnica preferire?
Si tratta di scegliere in base alle esigenze specifiche, tenendo conto, in ogni caso, di una serie di fattori da considerare. Rilevanti sono, ad esempio, le dimensioni del manufatto o della struttura in questione, la sua forma e l’uso che si intende farne.
Incidono, inoltre, la collocazione dell’oggetto (se fissa o mobile), il grado di esposizione ad agenti chimici e fisici, il livello di finitura estetica che si vuole perseguire e la disponibilità economica che influisce sul set di attrezzi e strumenti di cui si potrà disporre.
Tenendo conto di questi come di altri eventuali parametri, le tecniche più comunemente usate sono essenzialmente tre:
- Verniciatura a spruzzo
- Verniciatura con pennello o rullo
- Verniciatura a polvere
La verniciatura a spruzzo
Viene effettuata attraverso vernice molto diluita, nebulizzata da un getto di aria compressa. Questa viene quindi spruzzata sull’oggetto o sulla superficie da ricoprire.
La verniciatura con pennello o rullo
Talora la più diffusa, fa uso, invece, di vernice liquida con eventuale aggiunta di acqua o diluente per ottenere la giusta fluidità. Verrà poi stesa con rullo, nel caso di un piano, oppure con pennelli di forme diverse a seconda della tipologia di superficie da ricoprire.
La verniciatura a polvere
E’ quella di solito utilizzata nei processi industriali perché fa uso di attrezzature speciali. Utilizza vernice solida che, una volta macinata in grani con diametro dell’ordine dei micrometri, viene fatta aderire al prodotto tramite l’azione delle forze elettrostatiche.
Verniciatura del ferro: quando può dirsi ben fatta
A prescindere, tuttavia, dalle diverse metodologie, la verniciatura del ferro può dirsi efficace solo nel momento in cui essa crea attorno al materiale un film continuo.
Così facendo, infatti, lo strato incapsula interamente il metallo evitando che, in un qualsiasi punto, possa formarsi la ruggine.
Qualora ciò non fosse, in effetti, le parti scoperte verrebbero facilmente a contatto con l’aria e l’acqua determinando l’inizio del fenomeno di corrosione in superficie e, in seguito, la propagazione di questa sotto lo strato di vernice.