La Comoli e Ferrari è un’azienda italiana, nata nel 1929, che si occupa di forniture di materiale elettrico. Tanto per fare degli esempi, l’azienda offre nel suo catalogo cavi, servizi di automazione e sicurezza, quadri elettrici, antenne, strumenti per l’illuminazione, per il fotovoltaico, per la climatizzazione e per la domotica.
Ha sede a Novara ma conta più di 85 filiali in tutta Italia. Prende il nome dai suoi fondatori, Stefano Comoli e Paolo Ferrari. Nasce come azienda di elettricisti, grazie a un investimento di 90.000 lire. Confrontando questa cifra con lo stipendio medio di un operaio in quegli anni (151 lire), si può ben capire quante risorse i due cofondatori misero fin dall’inizio per la creazione del loro sogno. Entrambi, tra l’altro, avevano già un altro lavoro del quale non erano soddisfatti.
Gli anni trenta sono serviti all’azienda per consolidarsi e ampliare la propria sede. In un contesto di grandi cambiamenti storici, la Comoli e Ferrari era una piccola impresa artigianale, che difficilmente poteva competere con aziende di dimensioni decisamente maggiori. La crescita, sebbene limitata alla propria sede, era però continua.
Lavori sempre più impegnativi richiedevano nuova manodopera specializzata. Il mercato la faceva da padrone già a quel tempo e allora l’azienda decise di concentrarsi sui servizi che erano più richiesti: costruzione di cabine elettriche, impianti di sollevamento d’acqua per l’irrigazione, impianti di illuminazione pubblica, linee elettriche per le Ferrovie dello Stato e impianti industriali. A far conoscere l’azienda a tutta l’Italia, fu l’installazione dell’intero impianto elettrico per il primo condominio di Novara, situato nella centrale piazza Cavour.
Con l’avvento della seconda guerra mondiale le difficoltà si moltiplicarono. Chiaramente, la maggior parte del materiale elettrico prodotto all’interno del territorio italiano, era destinato ad usi bellici, e quindi era ancora più difficile per le piccole aziende rifornirsi di materiale come i conduttori elettrici.
Sfrontatezza e genialità sono però spesso due armi vincenti nel mondo del lavoro: Comoli e Ferrari decisero infatti di acquistare un carro trainato da un cavallo per procedere a ritirare la merce direttamente dai produttori e consegnarla ai loro clienti. Dalle testimonianze che sono arrivate fino a noi, si capisce che i viaggi su quel mezzo di trasporto non dovevano essere facili, poiché bisognava viaggiare di notte per evitare di essere colpiti da proiettili nemici e spesso si era costretti ad abbandonare il carro per nascondersi dagli alleati.
La sede aziendale non subì particolari danni strutturali, ma l’esercito tedesco diede una bella botta alla piccola industria novarese, requisendo tutto il materiale elettrico presente in magazzino nel 1943. Con coraggio e anche un po di fortuna (altre due doti importanti per degli imprenditori), i due fondatori riescono però a nascondere parte del materiale e continuano così a lavorare per la propria attività.
Nel dopoguerra la novità più importante è la costituzione di una società a responsabilità limitata con un capitale di 90 milioni di lire. Infatti, la continua crescita dell’azienda, era accompagnata da una necessità sempre più impellente di acquisizione di materiale elettrico.
Questa evoluzione fece pensare a Paolo Ferrari a un cambio di strategia nel modo in cui operava l’azienda: il cambiamento poteva portare in una direzione che li avrebbe fatti diventare i maggiori grossisti di materiale elettrico in Italia. Diventato socio di maggioranza per la scomparsa prematura di Stefano Comoli, Ferrari decise di intraprendere questa nuova avventura che ancora oggi è una solida realtà.
Negli anni sessanta nacquero le prime filiali, prima in Piemonte e poi in Lombardia, più una nuova sede a Novara. Nel 1966 a Frosinone nacque uno stabilimento “Unioncavi” e nello stesso periodo se ne costruì un altro, chiamato “Elettromeccanica Verbano”, produttrice di trasformatori, sempre a Novara, entrambe sotto la giurisdizione della Comoli Ferrari. Da qui in avanti la società si rafforza e diventa leader nel mercato italiano.
Il 2015 è stato un anno molto importante, grazie all’acquisizione del Gruppo Mauri, azienda di elettro-forniture. Quest’ultima società fatturava circa 92 milioni di euro e aveva 350 dipendenti che sono stati ricollocati all’interno delle strutture della Comoli Ferrari. Da quel momento è diventata l’unica azienda del settore in Italia, il che le permette di controllare quasi tutto il territorio nazionale, con un’occhio di riguardo che adesso si sposta sui mercati esteri.
Comoli e Ferrari è ad oggi la maggiore società italiana nel settore della distribuzione di materiale elettrico. Conta in totale 670 dipendenti e ha raggiunto fatturati da capogiro (intorno ai 300 milioni). Ciò che fa ben sperare per il futuro è la grande attività nella ricerca: l’azienda organizza ogni biennio una fiera dell’elettricità a Novara, chiamata “Elettrica”, che è diventata negli anni il punto di riferimento per le aziende del settore; inoltre è a capo della gestione del polo tecnologico 3ELAB, uno dei vanti del nostro paese in questo ambito, dove architetti, designer e installatori hanno la possibilità di partecipare a corsi di formazione e sperimentare le nuove tecnologie, prima che queste vengano immesse sul mercato. Ancor più innovativo è il progetto, in fase di studio, sulla possibilità di creare una company specializzata nelle energie rinnovabili.