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La dichiarazione di conformità conosciuta anche con il nome di DICO, è un documento che si adopera in Italia, per dichiarare che uno specifico bene, come ad esempio un dispositivo o un impianto, rispetti gli standard che sono imposti dalle normative tecniche previste dalla legge.
Quindi la dichiarazione di conformità è un documento, che insieme ai relativi allegati, dichiara che il lavoro è stato eseguito a regola d’arte, ossia non presenterà future compromissioni, dovute a un non rispetto degli standard previsti dalla legge.
La DICO è necessaria per tutti i lavori di manodopera edile, elettronica, impiantistica, e di installazione, e serve ad evitare che vi siano problemi successivi che possano mettere a rischio la vita dell’uomo, o comunque lo stato stesso del lavoro eseguito.
La normativa che regola la dichiarazione di conformità
La dichiarazione di conformità fa riferimento principalmente alla legge del 1 marzo del 1968, n 186, questa prevede anche delle successive modificazioni, come il Decreto ministeriale del 22 Gennaio del 2008 numero 37.
La legge 186/68, e i suoi due articoli prevedono essenzialmente che:
Gli impianti, le apparecchiature elettroniche ed elettriche, debbano essere realizzate a regola d’arte. Quindi gli impianti devono essere realizzati rispettando le norme imposte dalla CEI.
Dunque la DICO, deve innanzi tutto prevedere la realizzazione di un’apparecchiatura o di un impianto nel rispetto della cosiddetta “regola d’arte”. Le norme e i regolamenti e le altre applicazioni, sono a discrezione invece dell’installatore. Ciò non vuol dire che si possa installare un particolare meccanismo, in modo errato, ma che l’installatore deve considerare con il termine “a regola d’arte” anche le varie possibilità dal punto di vista del processo tecnologico.
In ogni caso per far si che un impianto venga dimostrato a regola d’arte, bisogna farsi che l’impianto sia sicuro e che rispetti le varietà casistiche previste dalle norme della CEI. Infatti, quando si redige la Dichiarazione di Conformità è necessario anche segnalare quale siano le norme che si sono impiegate come riferimento per la realizzazione dell’impianto.
La dichiarazione di conformità, è dunque un modello per la redazione dei cosiddetti lavoro a regola d’arte. Con il decreto ministeriale del 2008, inoltre è stato aggiunto un secondo. I due modelli, si distinguono in uno da affidare direttamente all’impresa installatrice, mentre il secondo è dedicato agli uffici tecnici interni. Nel 2008 è stata introdotta anche una nuova normativa sulla Dichiarazione di Conformità.
La DICO infatti, dal 2008 in poi, è da redigersi per tutti gli impianti esistenti e non solo per alcuni, e inoltre dev’essere aggiunga a questa la Dichiarazione di Rispondenza. Questa seconda dichiarazione va allegata alla DICO, e serve alla redazione di un testo tecnico, con dati, schede e foto, che testimonino l’andamento del lavoro eseguito.
Nel caso in cui si realizzino delle cabine di media tensione, inoltre, è stata introdotta anche la Dichiarazione di Adeguatezza. Questa dev’essere redatta necessariamente da un’impresa abilitata, e viene richiesta agli enti fornitori di energia, per gli impianti già esistenti.
Infine, dopo l’introduzione del decreto ministeriale, del 2010, insieme alla Dichiarazione di conformità si deve allegare anche un nuovo allegato. Quest’ultimo prevede alcuni moduli pensati appositamente per l’installazione degli impianti all’interno degli edifici.
Le dichiarazioni di conformità: quali sono?
Esistono principalmente due dichiarazioni di conformità differenti. Queste sono:
La dichiarazione di conformità, la DICO, per gli impianti: in questo caso, colui che installa un impianto di qualunque genere (sanitario, idraulico, termico o elettrico, ecc…) deve per legge presentare la dichiarazione di conformità dell’impianto. Questa dichiarazione permette di avere la certezza che il progetto è stato eseguito a “regola d’arte” rispettando tutte le normative vigenti. per la redazione degli allegati della DICO, è necessario che il progetto sia seguito e che questi siano redatti dal Progettista abilitato o da un Responsabile tecnico.
Dichiarazione di conformità della Comunità Europea (CE): questa dichiarazione dev’essere emessa in base all’accordo che l’Italia ha preso con l’Unione Europea. Dunque se si desidera marcare i propri prodotti con il marchio CE, è necessario che il produttore o l’importatore, abbiano dichiarato la conformità alle direttive europee.
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