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Che differenza c’è tra la corrente vagante e la corrente galvanica, ma soprattutto, cosa sono? Se la fisica, e ancora di più la chimica, sono materie con cui non andavi molto d’accordo a scuola, o che non hai mai affrontato, probabilmente questi due termini non ti diranno nulla, e ne avresti tutte le ragioni.
Tuttavia, se hai un impianto elettrico con una posa a terra, è altrettanto possibile che, prima o poi, ne sentirai parlare, quindi noi di ScienzaVerde oggi risponderemo alla tua domanda, spiegandoti cosa sono le correnti vaganti e cosa sono le correnti galvaniche e le differenze (peraltro sottili) presenti tra di loro.
Niente paura, non ti faremo una lezione di fisica o di chimica, perché non è quello il nostro obiettivo, ma ti possiamo assicurare che, una volta uscito da qui, avrai le idee più chiare e, quando sentirai il tuo elettricista parlare di correnti vaganti o di correnti galvaniche, non lo guarderai più con la stessa espressione con cui guardaresti una persona mentre parla una lingua a te sconosciuta.
Corrente vagante: cos’è e dove la possiamo trovare?
La corrente vagante è un flusso di elettricità che passa attraverso apparecchiature, edifici o terreni a causa di squilibri presenti nei sistemi di alimentazione elettrica o di danni al cablaggio.
I sistemi elettrici sono collegati a terra ad intervalli regolari, sia sulle fasi neutre sia sulle messe a terra o sui cavi. L’alimentazione viene erogata attraverso le cosiddette “fasi calde”, con diverse tensioni disponibili a seconda della posizione.
La corrente inutilizzata ritorna al fornitore attraverso i fili, o le fasi neutre, e i codici elettrici in molte aree richiedono un filo di terra separato, che dev’essere collegato ad un’asta posta a terra.
Quando un impianto elettrico viene installato, o riparato in modo improprio, la corrente elettrica può fluire nel terreno, attraverso l’edificio o addirittura passando tramite la stessa attrezzatura utilizzata dall’elettricista.
La corrente vagante può rivelarsi soltanto un inconveniente se è presente in piccole quantità, ma può arrivare addirittura a fulminare, provocando gravi ustioni, o ad uccidere se raggiunge livelli non sicuri.
Oltre al potenziale pericolo di deflagrazione, una piccola corrente vagante può causare danni consistenti nel terreno, ad esempio corrodendo i metalli (un problema ben noto ai proprietari di barche).
Corrente galvanica: perché è differente da quella vagante e campi di applicazione
La corrente galvanica, a differenza di quella vagante, non si verifica in occasione di danni o di una manutenzione non corretta dell’impianto elettrico, ma quando due o più metalli diversi si trovano insieme in un elettrolito o in un ambiente che contiene acqua salata.
Questa corrente, che in fisica è anche definita unidirezionale di una carica elettrica, può essere misurata e viene prodotta dalle celle solari, dalle batterie, dai dispositivi elettrici, eccetera.
Può fluire attraverso materiali conduttori, come il rame, ma è capace di viaggiare anche all’interno di materiali isolanti o semiconduttori, o anche attraverso il vuoto, come nel caso dei raggi ionici.
Il termine “corrente galvanica” veniva usato fino a non pochi anni fa per descrivere la corrente continua (CC).
La corrente galvanica è anche nota come elettro galvanismo e può essere convertita dalla corrente alternata (CA) tramite l’utilizzo di un raddrizzatore o di un commutatore di corrente formato da elementi elettromeccanici o elettronici.
Questi elementi consentono alla corrente di viaggiare in un’unica direzione. La corrente galvanica può anche essere trasformata in corrente alternata tramite un gruppo di generatori o un inverter.
La prima trasmissione di energia elettrica utilizzava corrente galvanica. Tuttavia, a causa dei benefici significativi della corrente alternata in termini di trasmissione e di trasformazione, la distribuzione di energia è passata principalmente alla corrente alternata.
Alla fine quest’ultima è stata sostituita dalla trasmissione HVDC, che si basa piuttosto su sistemi ad alta tensione e sulla corrente a lunga distanza.
La corrente galvanica è ancora ampiamente utilizzata nei sistemi di alimentazione di terza rotaia. In questo caso, all’inizio, la corrente alternata viene dispersa in tutta la sottostazione, quindi viene convertita in corrente galvanica tramite l’uso di un raddrizzatore.
La corrente galvanica viene anche usata per caricare le batterie e la maggior parte dei sistemi elettronici e degli alimentatori: per esempio, per la produzione dell’alluminio, così come in altri processi che comportano reazioni elettrochimiche, vengono utilizzate grandi quantità di corrente galvanica.
Viene inoltre consumata corrente galvanica ad alta tensione per inviare immense quantità di energia proveniente da un sito distante verso le principali reti di alimentazione a corrente alternata.
La corrente galvanica, diversamente da quella vagante, viene utilizzata anche in ambito medico per stimolare i muscoli, ridurre gli edemi e introdurre anche medicamenti topici nella cute del paziente.