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Un tubo sembra l’oggetto più banale del mondo. Non lo si nota, se non quando si rompe, non è tra i nostri pensieri primari nella vita e magari pensiamo che per ripararlo o comprarlo basta poco. Invece non è così. Anche un tubo ha la sua identità e i suoi codici, tramite i quali si decide la sua funzione, il materiale, l’uso…e l’importanza di certi codici fa la differenza tra vivere e morire.
Soprattutto se i tubi in questione sono quelli che contengono i fili elettrici. Sappiamo bene che nel campo elettrico nulla viene lasciato al caso, nemmeno i contenitori (impermeabili e isolanti) dentro cui passano i cavi. Ed ecco perché è giusto conoscere la norma che regolamenta il colore dei tubi.
Norma che regola il colore dei tubi: perché questa scelta
I colori diversi dei tubi elettrici non sono un capriccio. In certi casi diventano un linguaggio internazionale che aiuta nella costruzione, riparazione e sostituzione di impianti.
Il colore determina utilizzo e funzione dei tubi elettrici delle nostre lampade, dell’impianto stereo, della TV, del computer. Alcuni colori -come quelli del cosiddetto “tubo sotto traccia”, tipico dell’impianto elettrico- sono variabili: in alcuni Paesi sono neri, in altri possono essere viola o verde, altrove anche bianco.
Ma altri colori sono invece uguali ovunque e utilissimi per non confondersi durante il lavoro. Quando si costruisce una casa, con decine di prese e fili e tubi che scorrono sottoterra o dentro le pareti ovunque, il colore aiuta a riconoscere l’impianto che stiamo utilizzando: elettrico, dell’antenna, del telefono, dell’antifurto e così via. Ecco perché capire i colori è fondamentale.
I tubi di colore scuro: cosa determinano?
In Italia usiamo tre colori scuri precisi: nero, marrone e viola per indicare tre diversi impianti. Il nero, come detto sopra, è il colore che indica il condotto principale dell’energia elettrica, quello cioè che porta la luce e le prese in tutte le stanze. Cercare il tubo nero significa capire come e dove allacciare un lampadario, la luce della cappa in cucina, l’abat-jour e così via.
Di tubi neri ce ne possono essere più di uno in casa, purché contengano tutti soltanto cavi dedicati all’illuminazione. Nei tubi di colore marrone di solito passano soltanto i cavi degli antifurto. Il viola, invece, è utilizzato per tutti quelli che contengono i cavi per l’audio, come ad esempio gli impianti di filodiffusione o di diffusione sonora che devono coprire tutta la casa o l’ufficio.
La norma che regola il colore dei tubi chiari
Se il tubo che vi ritrovate tra le mani ha un colore chiaro, le sue funzioni sono del tutto diverse da quelle sopra elencate. Il tubo azzurro si usa per contenere i cavi legati all’impianto del citofono e del videocitofono, comunque un collegamento diretto con l’esterno della casa.
I tubi bianchi si usano per contenere cavi di trasmissione dati come ad esempio quelli della TV (antenna) o quelli dei computer. Ma non tutti utilizzano volentieri questo colore, nel nostro Paese, dove invece si sta diffondendo l’uso del tubo verde.
Il tubo verde contiene di fatto un insieme di cavi “che non c’entrano con la luce”… quindi tutti i cavi della TV, dei computer se collegati tra loro, i cavi del telefono o del satellite. L’idea di risparmiare spazio e di raggruppare tutti questi cavi insieme pare piaccia molto ai nuovi tecnici, ma la saggezza suggerirebbe di dividere le funzioni (telefono, TV, satellite, altro) in modo da non confondersi in caso di guasti. E sappiamo bene che i guasti alla TV o al satellite non sono proprio rari, tutt’altro! Magari si potrebbe rispolverare il vecchio caro tubo bianco e affiancarlo a quello verde per avere un impianto televisivo privo di rischi.