In un qualsiasi impianto elettrico i quadri rappresentano il cuore, l’elemento che distribuisce l’energia in tutte le arterie rappresentate dai cavi per raggiungere gli utilizzatori, macchine o elettrodomestici che siano.

Come un cuore, richiedono un monitoraggio periodico per verificarne la piena operatività e, in caso di problemi, di intervenire tempestivamente per risolverli.

A differenza di un cuore, un quadro elettrico guasto può provocare però molti più danni o addirittura vittime, in quanto la sua obsolescenza può portare a rischi derivanti da:

  • Contatti elettrici diretti;
  • Contatti elettrici indiretti;
  • Innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni;
  • Innesco di esplosioni;
  • Fulminazione diretta ed indiretta;
  • Sovratensioni;

O altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili.

Data l’importanza della manutenzione degli impianti elettrici ne sussiste l’obbligo sancito dal DM 37/08, dove si legge:

Art.8: Obblighi del committente o del proprietario
– omissis –
2. Il proprietario dell’impianto adotta le misure necessarie per conservarne le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente in materia, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate. Resta ferma la responsabilità delle aziende fornitrici o distributrici, per le parti dell’impianto e delle relative componenti tecniche da loro installate.

Analizziamo quindi nel dettaglio i rischi elencati sopra, derivanti da una mancata o incorretta manutenzione.

Elettrocuzione o Fulminazione

elettrocuzione

Morsetti allentati, cavi danneggiati o apparecchiature obsolete all’interno dei quadri possono dare luogo al pericolo di entrare involontariamente in contatto con parti in tensione, oppure di venire raggiunti da una scarica elettrica in caso di sovratensioni di origine naturale o dovuta a manovre all’interno delle sottostazioni elettriche di zona.

Ogni quadro elettrico deve (o meglio dovrebbe) essere realizzato per essere sicuro durante tutta la durata della sua vita tecnica presunta, ma l’invecchiamento dei materiali, eventuali difetti di fabbricazione o sollecitazioni impreviste possono scoprire parti in tensione o mettere in tensione parti che non dovrebbero esserlo.

Inoltre eventuali dispositivi pensati per proteggere cose e persone da sovratensioni di qualsiasi natura, così come la messa a terra del quadro, potrebbero nel tempo perdere la propria efficacia, lasciando le persone e le cose esposte al rischio derivante da fulmini o scariche di altra natura.

Incendio, ustioni o esplosioni

Componenti allentati all’interno di un impianto elettrico possono surriscaldarsi o provocare scintille o archi elettrici. Queste situazioni possono portare a sovratemperature in grado di innescare incendi o causare ustioni a chi dovesse inavvertitamente entrare in contatto con le apparecchiature guaste.

Nel caso in cui il quadro, anziché in un’abitazione, si trovasse in un luogo con pericolo di esplosione la manutenzione risulterebbe ancor più necessaria, proprio per il rischio che un componente surriscaldato o una scintilla possa fungere da detonatore.

Fornendo energia di norma ad utilizzatori collegati mediante cavi, un quadro obsoleto potrebbe inoltre danneggiare macchinari ed elettrodomestici, potenzialmente anche incendiandoli e danneggiando così parti della casa o dell’edificio anche molto lontani dal luogo di installazione del quadro.

Soluzioni

manutenzione impianto elettrico

Un impianto elettrico può essere correttamente manutenuto solo affidando questo incarico a persone esperte, che si tratti di elettricisti o progettisti (Periti o ingegneri).

I controlli che queste persone incaricate andranno a fare saranno:

– controlli a vista: esami che identificano ad occhio nudo il difetto, ed esempio involucro danneggiato o bullone mancante;

– controlli ravvicinati: esami che permettono di identificare il difetto, ad esempio bullone allentato, solo per mezzo di attrezzi o termocamere o dopo l’accesso alle apparecchiature ed esempio per mezzo di una scala;

– controlli dettagliati: esami che permettono di identificare il difetto solo dopo l’apertura di custodie, ad esempio morsetto allentato all’interno di un quadro.

Da ricordare l’importanza di testare almeno mensilmente l’operatività degli interruttori differenziali all’interno dei quadri mediante l’apposito pulsante di test posto sul differenziale stesso, un’operazione possibile anche per persone senza una specifica formazione in ambito elettrico.