Capita spesso che chi acquista una casa, sia essa nuova o appena costruita, abbia voglia di renderla più gradevole realizzando una veranda. Si tratta di una situazione molto frequente è non è il caso di sorprendersi. Dopotutto, avere a disposizione una veranda dove trascorrere momenti di relax all’insegna della lettura, della musica, della compagnia degli amici invitati a cene e aperitivi.
In questo caso, è naturale informarsi non solo sulle soluzioni architettoniche disponibili (il consiglio che diamo è quello di contattare più professionisti), ma anche su quelle che sono le tasse da pagare. L’obiettivo è sia risparmiare, sia fare tutto in maniera legale, onde evitare problemi in caso di ispezioni fiscali. Fondamentale in tali frangenti è documentarsi in particolare sull’aliquota IVA.
La prima cosa da considerare in merito riguarda l’applicazione dell’IVA in caso di costruzione di una veranda presso un’abitazione registrata come prima casa. In tali frangenti, l’IVA corrisponde al 4%. Cosa dire invece della scelta di costruire una veranda partendo da un balcone già esistente e sempre in un immobile registrato come prima casa?
Guardando la cosa dal punto di vista prettamente urbanistico, l’intervento appena descritto può essere considerato come un ampliamento di un’unità immobiliare già esistente. Rimanendo sempre nell’ottica di considerare come prima casa l’unità immobiliare principale, anche questi lavori sono assoggettati a un’aliquota IVA pari al 4%.
Per usufruire di questa aliquota fiscale sul pagamento dei lavori per la costruzione della veranda, è essenziale che l’ampliamento non costituisca un’unità immobiliare usufruibile in maniera autonoma. Essenziale è inoltre che, con i lavori, l’appartamento non finisca per rientrare nelle categorie degli immobili di lusso. Questo significa che non deve assolutamente rientrare nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.
A questo punto, è arrivato il momento di parlare dei casi in cui l’immobile non risulta registrato come prima casa. In questi frangenti, bisogna considerare un‘aliquota IVA pari al 10%.