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Il rivestimento in pietra, dopo essere stato appannaggio esclusivo delle baite e delle case di vacanza in montagna, di recente ha cominciato a fare la sua comparsa anche in città, nei paesi e, più in generale, in tutte le abitazioni primarie.
E il motivo è subito detto: le lastre in pietra infatti, oltre ad essere belle da vedere, aggiungono valore ad una casa, possono renderla rustica o, al contrario, darle un aspetto moderno a seconda dei tagli scelti.
Sono facili da pulire, sono durevoli e, non da ultimo, possono trasformare un’anonima stanza da bagno, o un soggiorno piuttosto spoglio, in un luogo confortevole e dove dedicarsi al proprio relax dopo una giornata stressante.
Tuttavia, come le lastre in ceramica, anche quelle in pietra presentano una controindicazione non da poco: oltre ad essere fredde al tatto, d’inverno sono meno piacevoli.
Questo perché se durante l’estate possono proteggerci dal caldo torrido e garantirci una frescura che difficilmente può essere battuta dal più moderno dei condizionatori, durante i mesi più rigidi possono spingerci a farci battere i denti e renderci anche decisamente poco divertente l’ingresso in una doccia o in un salotto.
Per ovviare a questo “problema”, esiste però una soluzione molto pratica e che, oltre a permetterti di risparmiare sulla fattura elettrica e ad impedirti di accendere riscaldamenti e stufe ovunque durante i mesi più freddi, ti consentirà di goderti al massimo i tuoi rivestimenti in pietra, sia d’estate sia d’inverno.
Questa soluzione è il sistema a pannelli radianti, un vero e proprio riscaldamento a parete che, oltre alle lastre in ceramica, permette di riscaldare in modo efficace anche le lastre in pietra e di assicurarti un gradevole tepore a seconda delle tue necessità.
Come funziona però questo riscaldamento a parete per i rivestimenti in pietra e perché è così innovativo? Scopriamolo insieme.
Cos’è un riscaldamento a parete e un piccolo accenno della sua storia
Un riscaldamento a parete è un’unità di riscaldamento che viene installata all’interno, o fissata direttamente sopra la superficie, di una parete.
Di solito è molto utilizzato nei monolocali, negli spazi abitativi compatti e nei piccoli uffici, perché è in grado di generare una piccola quantità di calore adatta a mantenere calde piccole aree, ma senza occupare spazio prezioso sul pavimento.
All’inizio degli anni Cinquanta i riscaldatori a parete erano un’alternativa giudicata “di lusso” al comune battiscopa e agli apparecchi portatili per il riscaldamento, mentre oggi, non essendo più così costosi, sono diventati più alla portata di tutti.
Il primo riscaldamento a parete derivava direttamente dal radiatore, che utilizzava le caldaie per riscaldare l’acqua che scorreva nei tubi delle case e dei condomini.
I tubi portavano l’acqua a dei radiatori in ghisa, che in seguito riscaldavano lo spazio.
Anche se oggi, in Italia, ci sono ancora molti edifici e case che usano i radiatori, la loro popolarità è diminuita con l’introduzione dei riscaldatori a gas.
I riscaldatori a gas, a differenza dei primi, vengono installati direttamente sulle pareti, permettendo al calore di scorrere in modo libero. Questi riscaldatori vengono accesi dal basso usando una luce pilota.
Sono un’alternativa a basso costo ai riscaldatori murali elettrici. I primi riscaldatori a gas richiedevano un sistema di ventilazione, mentre oggi sono disponibili per lo più riscaldatori a parete a gas senza ventola.
Questi riscaldatori, che arrivarono sul mercato qualche anno dopo, furono creati per eliminare la ventilazione aggiuntiva che, oltre a rendere più costoso l’impianto, aveva già creato non pochi problemi di salute alle persone.
Riscaldamento a parete moderno per rivestimenti in pietra: come funziona?
Questo tipo di riscaldamento, a differenza dei suoi predecessori, non solo può essere installato direttamente sotto le lastre di pietra, ma crea un calore molto simile a quello dei raggi solari.
Fino a non pochi anni fa esistevano soltanto i riscaldatori ad infrarossi, che una volta installati sotto le pareti, emettevano dei raggi che venivano assorbiti dalle lastre e che, con il passare del tempo, aumentavano delicatamente la temperatura dell’ambiente circostante.
Oggi invece, accanto a questi “tradizionali” riscaldamenti a parete, si possono trovare anche degli impianti più avanzati, che in genere sono composti da una guaina in polipropilene dotata di rilievi sagomati, di un cavo riscaldante, di un regolatore di temperatura e di un sensore da installare sotto il rivestimento in pietra.
A differenza dei riscaldamenti a parete ad infrarossi, questi riscaldatori, oltre ad essere impermeabili all’acqua, sono più flessibili, più facili da installare e, oltretutto, consumano anche meno corrente elettrica, quindi consentono un bel risparmio sulla bolletta mensile.
Ecco i vantaggi di un riscaldamento a parete in pietra
- È silenzioso, delicato e sano: il riscaldamento a parete, oltre a non nuocere alla salute, è capace di riscaldare delicatamente l’ambiente, senza causare sbalzi bruschi di temperatura, ed è anche molto silenzioso. Ciò lo rende particolarmente adatto per gli appartamenti e per gli ambienti sensibili al rumore, come la camera da letto.
- È conveniente ed ecologico: oltre a non rilasciare sostanze inquinanti nelle stanze in cui viene installato, funziona senza combustione, senza sottoprodotti tossici, senza fiamme libere e senza tubazione del carburante. E se questo non dovesse bastarti, ti diamo un’altra buona notizia: alcuni modelli utilizzano soltanto 300 watt di elettricità e quasi il 100% del calore generato viene trasferito, quindi è possibile ottenere un riscaldamento super efficiente ad un prezzo basso.
- Richiede poca manutenzione: questo tipo di riscaldatore richiede un livello davvero minimo di manutenzione, perché non ci sono parti in movimento, non c’è un motore da consumare o filtri dell’aria da sostituire. Tutto quello che bisogna fare è ricordarsi di pulire periodicamente i riflettori per mantenere l’unità funzionante.