Prende il nome dal bel noto cereale una giovane, innovativa e promettente start-up piemontese attiva nel settore della bioedilizia. È stata infatti battezzata RiceHouse, con voluto riferimento al riso, l’azienda che riutilizza gli scarti derivanti dalla lavorazione del cereale per ottenere, da questi, materiali da costruzione.

A capo del progetto l’architetto Tiziana Monterisi, distintasi con proposte all’avanguardia e impegnata, in tal senso, su più fronti.

Idee originali, ma, al contempo, fattibili concretamente e valide dal punto di vista tecnico che hanno permesso alla Monterisi di stringere partnership e collaborazioni di tutto rispetto. Repower, Vortice e Terna sono le importanti realtà con cui la RiceHouse ha sottoscritto accordi per l’anno 2020 da poco iniziato.

casa di riso

Proseguono poi i progetti avviati con Nordtex, impresa operante in Alto Adige nella distribuzione di prodotti ecologici per il comfort e l’efficienza energetica delle abitazioni, oltre che con Wasp, azienda specializzata nella realizzazione di stampe 3D.

Quest’ultima ha impiegato gli innovativi materiali RiseHouse, tra gli altri, nei lavori del progetto “Gaia”, una casa di ultima generazione realizzata con componenti stampati in 3D.  Idem per il progetto “Tecla”, sempre con Wasp, con firma di Mario Cucinella per lo spazio eco-sostenibile concepito.

Perché scegliere gli scarti del riso per la produzione di materiale edilizio?

  • In primo luogo, perché si tratta di prodotti, interamente italiani, destinati, altrimenti, ad essere bruciati, in quanto non adoperabili nell’allevamento.
  • In secondo luogo, perché consentono di ottenere materiali completamente naturali, biocompostabili,  biodegradabili e senza formaldeide (o altre sostanze nocive) che, pertanto, non impattano sull’ambiente anche in termini di successivo smaltimento.
  • Per le buone caratteristiche tecniche che è possibile conseguire. I prodotti realizzati sono, infatti, leggeri, altamente termici, traspiranti e sani, con conseguenti benefici per le strutture edilizie realizzate. Un esempio è “Risorsa”, l’eco-parete di RiseHouse che, in aggiunta, garantisce anche elevate prestazioni acustiche e che, in quanto traspirante, permette di controllare l’umidità degli spazi abitativi interni. La presenza di argilla nei materiali, inoltre, consente di ridurre la concentrazione di inquinanti indoor.

Componenti, applicazioni e ulteriori progetti attivi

I prodotti RiseHouse destinati alla bioedilizia sono a base di una miscela di lolla, paglia e calce che viene utilizzata, per la maggior parte, nella produzione di intonaci, massetti, ecopitture, pannelli di chiusura o di rivestimento a secco.

Sono adoperati sempre più nei cantieri e si prestano a svariate applicazioni. Risultano indicati, pertanto, nei progetti di ricostruzione, ristrutturazione e riqualificazione energetica.

Un esempio è rappresentato dagli interventi realizzati su Casa UD a Chamois, in provincia di Aosta: un’abitazione che non necessita, anche in inverno con temperature molto basse, del tradizionale impianto di riscaldamento, grazie all’elevato grado di isolamento che è possibile conseguire con la paglia di riso.

ricehouse

O il caso del Cavour98 a Montopoli in Toscana, edificio destinato al terziario che utilizza solo materiali a base di riso. Altro esempio è, poi, Casa NP a Sciolze, in provincia di Torino, per la cui realizzazione sono stati impiegati intonaci biocompositi in calce di lolla per eseguire opere di isolamento termico e finitura.

RiseHouse è attiva, tuttavia, anche a livello internazionale con, tra gli altri, la costruzione di Casa ZS ad Aurigeno, in Svizzera, realizzata esclusivamente con materiali da produzione risicola.

Progetti innovativi, il cui intento è seguire i principi di progettazione nZeb (Nearly Zero Energy Building) per la realizzazione di case passive. La volontà è quella di abbattere le dispersioni termiche e sfruttare al massimo gli apporti solari gratuiti per le esigenze di riscaldamento e di illuminazione naturale.

Una visione di architettura e ingegneria che concepisce la casa come un vero e proprio organismo vivente. Lo scopo è promuovere e favorire un’edilizia “sana”, eticamente responsabile, all’avanguardia ed innovativa, ma anche affidabile dal punto di vista tecnologico.