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È evidente che il mondo stia cambiando.
Ogni giorno vediamo sotto i nostri occhi sfilare tanti dettagli, più o meno piccoli, che lo dimostrano, come un inverno insolitamente caldo al nord d’Italia, un fine aprile insolitamente nevoso e un inizio maggio molto freddo anche nelle regioni del sud.
Il clima si sta trasformando, ma che effetti comporta sulla nostra salute?
Il cambiamento del clima che sta avvenendo in Europa – così come nel resto del mondo – sta già mettendo in evidenza che esiste una correlazione tra il clima e la salute dell’uomo e tali effetti risalteranno sempre di più in futuro.
Infatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stimato, in uno studio, che nel 2000 ci sono stati circa 150000 decessi e che tale cifra potrà arrivare ad un valore di 250000 morti all’anno entro il 2040.
In particolare, vi è un alto tasso di mortalità dovuto alle ondate di calore e alle alluvioni e questa è destinata, secondo il parere degli esperti, ad aumentare di anno in anno.
Per di più vi sono anche da considerare i mutamenti previsti nella distribuzione di patologie trasmesse da diversi drivers, cioè vettori.
Le principali cause dell’insorgere di patologie è legata:
- All’aumento (o comunque variazione) delle temperature
- Agli eventi metereologici estremi
- Alle alluvioni
- All’aumento delle precipitazioni
- Alla siccità
Cosa comporta un aumento globale della temperatura?
L’aumento di temperatura che si sta verificando a partire dalla rivoluzione industriale, gli inverni più miti, le estati più calde, ecc sta comportando un’espansione delle aree in cui vivono gli insetti vettori di molte malattie, tipo zecche e zanzare, dando così loro modo di sopravvivere e moltiplicarsi sempre di più.
Questi insetti sono causa di alcune gravi affezioni come la malaria o la malattia di Lyme e queste si presentano anche in aree i cui prima il clima non era favorevole alla loro insorgenza e al loro sviluppo. Per di più è anche più diffuso il loro contagio.
Questo comporta un rischio anche per il bestiame e gli allevamenti: gli animali possono contrarre patologie e noi, mangiandoli, possiamo andare incontro allo stesso destino.
Per quanto riguarda le persone affette da allergie, sicuramente il cambiamento delle tendenze climatiche delle stagioni non aiuta. Infatti, sembra che queste si allunghino: la primavera arriva prima perché gli inverni sono molto caldi e, di conseguenza, arrivano prima i pollini o altri drivers allergenici uniti a picchi di asma.
Danno non solo sulla salute ma anche sull’economia e sulla politica di un Paese, sono le precipitazioni atmosferiche e la siccità.
Infatti, in molti Stati, soprattutto in Bosnia Erzegovina, in Croazia e in Serbia, sono molto frequenti le alluvioni che devastano intere città e interi campi coltivati, portando, così, ad una malnutrizione e alla povertà, oltre che alla distruzione di infrastrutture come scuole e ospedali.
Si stima che nel 2014 ci siano stati 60 decessi e siano state interessate oltre 2 milioni di persone.
Migrazione e cambiamenti climatici
Stesso discorso per la siccità. Inoltre questi fenomeni stanno portando ad un nuovo tipo di migrazione: quella climatica. Molte famiglie sono costrette ad abbandonare le loro case e le loro terre, ormai inospitali e si spingono verso nuove frontiere in cerca di fortuna.
Al di là del delicato aspetto socio-economico è anche opportuno evidenziare che i migranti spesso portano con sé dei ceppi di malattie a cui non si è preparati.
Inoltre, in base alle stime effettuate, l’ondata di calore del 2003 ha causato più di 70 000 decessi in 12 paesi europei, soprattutto tra i membri più anziani della popolazione.
Questo accade perché invecchiando il nostro sistema di regolazione termica rallenta, rendendo le persone anziane più vulnerabili alle alte temperature. Si prevede che entro il 2050 le ondate di calore arrivino a causare più di 120 000 decessi l’anno nell’Unione europea.
Ma come si può intervenire sul cambiamento climatico?
È chiaro che sia necessario al più presto intervenire per evitare che le previsioni, tutt’altro che rosee, diventino realtà.
La sezione europea dell’OMS si sta occupando degli effetti che i cambiamenti climatici hanno sulla salute umana: si cerca di sviluppare metodi e strumenti per valutare l’impatto ambientale del mutamento e di fornire assistenza agli Stati membri nel processo di adattamento al cambiamento climatico.
È però indispensabile che ogni stato adotti delle misure per salvaguardare la salute pubblica. Per esempio è opportuno promuovere il “trasporto attivo”, in altre parole l’utilizzo di biciclette, mezzi pubblici o, molto più semplicemente, andare a piedi, di modo tale che si possa contribuire alla diminuzione dell’emissione di anidride carbonica, il principale gas ad effetto serra causa di tali mutamenti.
Anche favorire lo studio e la ricerca sul rinnovabile, come il solare o l’eolico possono aiutare non solo a produrre energia pulita, ma anche ad alimentare quelle zone in cui è più facile contrarre malattie a causa delle scarse condizioni igieniche.