Sempre più spesso, negli ultimi anni, si sente parlare di amianto e, soprattutto, dei danni che questo materiale ha provocato e continua a provocare sulla nostra salute. Ma che cos’è l’amianto?

Il termine greco amiantos, letteralmente, significa “ immacolato, indistruttibile”. È un insieme di minerali naturali del gruppo degli inosilicati e dei filosilicati, a seconda che sia bianco, blu o bruno. Ha un aspetto fibroso grazie alla sua composizione chimica variabile e ai fasci di fibre molto fini che si allineano tra loro, conferendo proprietà molto resistenti al materiale.

Quali sono le caratteristiche dell’amianto?

gestione dell'amianto

Tra le principali caratteristiche che questo materiale presenta, si annovera una buona resistenza:

  • All’azione di agenti chimici
  • All’azione di agenti biologici
  • Termica
  • All’usura
  • Alla trazione

Grazie alla sua struttura fibrosa è molto facile da lavorare e molto resistente agli acidi e alla trazione e, per questo motivo, ha trovato vasto impiego sia come materiale termicamente ed elettricamente isolante, che come protezione al fuoco o ad altri elementi.

Inoltre, il suo basso costo e le sue capacità fonoassorbenti hanno fatto sì che venisse per anni utilizzato per esempio per costruire tettoie (Eternit), o per componenti di freni e frizioni, nelle tubazioni, cassoni, giunzioni e, in maniera insolita, per produrre imballaggi o era presente addirittura in certi vestiari ignifughi.

Come mai è considerato dannoso?

Sono ormai tristemente noti i casi di morte dovuti all’amianto che hanno costellato le pagine di cronaca. Sono tante le strutture, le fabbriche, le università che presentano – tra gli altri elementi costruttivi – anche questo.

Negli anni del boom economico era necessario costruire sempre di più e sempre ad un minor costo. E quale materiale sembrava migliore?

Tuttavia i danni provocati dall’asbesto – e forse è questa peculiarità che lo rende anche così pericoloso – si manifestano molti anni dopo l’esposizione, addirittura fino a 40.

Le fibre del materiale contengono delle polveri (fibrille) che sono facilmente inalabili dall’uomo e provocano principalmente malattie polmonari e cardiovascolari che sono state tratteggiate dall’Istituto Nazionale contro gli infortuni sul lavoro basandosi sul D.P.R. 1124/1965

  • Il mesotelioma pleurico, un tumore che colpisce e danneggia la pleura dei polmoni che protegge dall’aggressione di agenti nocivi particellari esterni;
  • Il carcinoma polmonare;
  • Placche e inspessimenti pleurici;
  • Mesotelioma pericardico;
  • Mesotelioma peritoneale;
  • Mesotelioma della tunica vaginale e del testicolo, che può causare infertilità e sterilità;
  • Asbestosi, grave infiammazione provocata da corpo estraneo e che porta all’insorgenza di tumori;
  • Fibrosi polmonare.

Inoltre, oltre ad essere inalate, le fibrille dell’amianto possono anche essere disperse in ambiente e, se vanno ad inquinare l’acqua, rappresentano un danno forse ancora maggiore. Infatti, una volta ingerite, queste si possono muovere liberamente all’interno del corpo e possono depositarsi su qualunque organo.

Che cosa prevede la legge sull’amianto in Italia?

amianto

In Italia la produzione e la lavorazione di amianto, ma non la vendita, è fuori legge dal 1992. La prima legge a stabilire i termini e le procedure per la dismissione delle attività di lavorazione ed estrazione del materiale è la legge n.257 del 1992 e questa è anche la prima ad trattare le condizioni per i lavoratori esposti.

Attualmente è la  Legge di stabilità 2016 (L.208/2015) art. 1 a dettare i termini dei benefici per i lavoratori che sono stati a rischio:  “ai lavoratori del settore della produzione di materiale rotabile ferroviario che hanno prestato la loro attività nel sito produttivo, senza essere dotati degli equipaggiamenti di protezione adeguati all’esposizione alle polveri di amianto, per l’intero periodo di durata delle operazioni di bonifica dall’amianto poste in essere mediante sostituzione del tetto, sono riconosciuti, nei limiti stabiliti dal presente comma, i benefici previdenziali di cui all’articolo 13, comma 8, della Legge 27 marzo 1992, n. 257, per il periodo corrispondente alla medesima bonifica. I benefici sono riconosciuti a domanda, da presentare all’Inps”.

La normativa è in vigore dal 1 gennaio 2016 e presenta un termine di scadenza per l’inoltro della richiesta previsto per l’ 1 marzo 2016. È inoltre previsto dal Ministero del Lavoro, sempre in base alla Legge di Stabilità del 2016, l’istituzione di un Fondo per le vittime di amianto.

Il valore del Fondo prevede una dotazione di 10 milioni di euro per gli anni 2016, 2017 e 2018 ed è stato riservato agli eredi, quindi principalmente ai coniugi e ai figli di coloro che sono deceduti in seguito alla contrazione di patologie legate all’esposizione all’asbesto sul lavoro.

 “Il Fondo concorre al pagamento, in favore dei superstiti di coloro che sono deceduti per le patologie asbesto-correlate, di quanto agli stessi superstiti è dovuto a titolo di risarcimento del danno, patrimoniale e non patrimoniale, come liquidato con sentenza esecutiva.”

Senza dubbio i provvedimenti in favore degli smantellamenti e i fondi destinati ai cari dei lavoratori esposti non potranno risarcire di una perdita così grossa come quella di un padre, una madre o un fratello, né potranno dare l’aiuto psicologico necessario per chi ha affrontato e vinto la battaglia contro l’utilizzo di amianto nell’edilizia e nei trasporti.

Appare evidente che la sicurezza dei lavoratori debba essere sempre al primo posto, perché si lavora per vivere, non per morire.