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Leggendo un quotidiano, o ascoltando il telegiornale della sera, di sicuro ti sarà già capitato di sentire notizie in merito alle risorse esauribili: negli ultimi mesi infatti, complice anche la battaglia ecologista portata avanti da Greta Thunberg e i numerosi avvertimenti degli scienziati, sempre più imprenditori e privati hanno iniziato ad interessarsi al tema e anche a cercare delle alternative naturali, come ad esempio la luce del sole e del vento, che invece possono produrre energia in modo illimitato.
Prima di approfondire ulteriormente l’argomento, e di vedere quello che possiamo fare anche noi come privati cittadini per impedire che queste risorse finiscano prima del previsto, iniziamo a rispondere alla domanda più fondamentale: cosa sono le risorse esauribili?
Risorse esauribili: cosa sono e perché finiscono così in fretta
Le risorse esauribili, o non rinnovabili, sono tutte quelle risorse che si possono trovare comunemente in natura, ma in quantità limitate e che, una volta finite, non si rigenerano più per migliaia di anni.
Queste risorse, dapprima presenti in abbondanza nel sottosuolo, con l’inizio in Inghilterra, poi nel resto del mondo della Rivoluzione Industriale (XIX secolo), hanno cominciato ad essere sfruttate sempre di più da parte dell’uomo e a diminuire poco per volta.
Basti pensare che, all’inizio di questo secolo, il carbone, insieme all’acqua, costituiva la risorsa naturale più utilizzata dall’industria, tanto che i francesi, nel 1870, diedero via alla guerra franco-prussiana pur di impossessarsi delle miniere di carbone dei tedeschi, che ai tempi si trovavano nella regione della Ruhr ed erano considerate molto importanti a livello economico.
Il consumo di queste risorse quindi, oltre ad essere stato la causa di numerose guerre, è stato anche il principale responsabile dello sviluppo e anche del progresso tecnologico.
Negli anni Settanta, dopo il boom economico e in seguito alla crisi del petrolio provocata dalla rivoluzione iraniana che portò alla deposizione dello Scià Mohammed Reza Pahlavi, si cominciò a parlare non solo delle possibili conseguenze che avrebbero potuto essere causate da un esaurimento del petrolio, ma anche di riciclaggio e di raccolta differenziata.
Quali sono?
Tra le risorse esauribili più conosciute non possiamo non citare il petrolio, che oltre ad essere la risorsa naturale più inflazionata dell’età contemporanea (basti pensare ai numerosi innalzamenti di prezzo, avvenuti non solo durante la crisi del petrolio del 1979, ma anche nell’ultimo decennio), è anche la materia prima su cui investono la maggior parte delle persone che lavorano in Borsa.
Oltre al petrolio, tra le risorse naturali esauribili troviamo anche il carbone, utilizzato ancora oggi nella produzione non solo in Russia, ma anche in Asia, negli Stati Uniti e nei Paesi cosiddetti “del Terzo Mondo”, il gas naturale, l’acqua potabile e l’uranio.
Fino agli anni Ottanta anche il vetro e il ferro erano considerati risorse esauribili e, non di rado, gli scienziati dicevano che il consumo eccessivo degli stessi avrebbe portato ad un esaurimento precoce, ma grazie all’aumento della sensibilità delle persone nei confronti del riciclo (metà anni Ottanta-primi anni Novanta) e allo sviluppo della raccolta differenziata del vetro e del ferro, oggi la possibilità che queste materie si esauriscano prima del tempo è diminuita in modo considerevole.
Esiste un modo per frenarne il consumo, quindi proteggerci da un eventuale esaurimento?
Purtroppo no, in quanto oltre ad essere uno dei fondamenti della nostra società (è sufficiente pensare che, anche se le macchine ecologiche ed elettriche hanno già fatto la loro comparsa tra il 2005 e il 2006, sono ancora meno diffuse rispetto a quella a benzina o a diesel), come di certo avrai capito le risorse esauribili coinvolgono numerosi interessi, non solo economici ma anche politici.
C’è di positivo che, grazie ad un aumento della consapevolezza delle persone, stiamo assistendo ad una lenta crescita delle risorse rinnovabili, ma fino a quando il sistema economico mondiale, formato non solo dai consumatori, produttori e lavoratori, ma anche dai politici, continuerà a ritenere più conveniente e sicuro l’attuale sistema energetico, difficilmente l’energia eolica e solare riusciranno a soppiantare la forza del petrolio e del gas.
In qualità di privati però, anche se in sé si tratta di una piccola goccia in mezzo al mare, possiamo comunque adottare una serie di comportamenti consapevoli che, oltre a diminuire il consumo delle risorse esauribili, con il tempo possono portare anche ad un aumento della qualità dell’aria che respiriamo e ad una riduzione dell’inquinamento.
Quali sono i comportamenti che posso adottare per salvaguardare l’ambiente e per non sfruttare queste risorse in modo eccessivo?
- Prediligi, se possibile, l’uso dei mezzi pubblici: ovvio, se abiti in un paese di montagna dove i bus passano una volta ogni due ore o dove non puoi contare su una rete efficiente di trasporti pubblici, l’utilizzo della macchina o dello scooter è una scelta obbligata, ma se invece vivi in una grande città dove sono presenti cinque linee della metrò, bus e tram, utilizzandoli non solo gioverai all’ambiente, ma in più risparmierai durante l’anno centinaia di euro che altrimenti avresti speso in benzina. Da ultimo, ma non meno importante, contribuirai anche a diminuire sensibilmente l’uso del petrolio, che è la risorsa esauribile da cui viene ricavata la benzina.
- Non sprecare l’acqua: l’acqua potabile è uno dei beni più preziosi che abbiamo qui sul pianeta, ma spesso e volentieri, pensando che sia eterna, la sprechiamo senza pensarci due volte. In realtà non è così, perché anche se la maggior parte della superficie terrestre è ricoperta da mari (circa il 75%), solo una piccola parte delle acque presenti è potabile (circa il 30%) e, di questa, solo l’1% della stessa è accessibile all’uomo. A meno di non volerti ritrovare nella stessa situazione del Sudafrica, dove non piove da più di due anni e l’acqua potabile è diventata un lusso, cerca di fare il possibile per non sprecarla, ad esempio preferendo la doccia al bagno, evitando di tenere aperti i rubinetti senza motivo (per esempio, se ti stai lavando i denti, invece di lasciarla scorrere, chiudi l’acqua, poi riaprila solo al momento in cui devi risciacquare lo spazzolino o la bocca) o di utilizzare i vaporizzatori e, da ultimo ma non meno importante, riutilizzando l’acqua che hai già usato. Per esempio, se fai la pasta o il riso, non buttare l’acqua di cottura, ma lasciala raffreddare e usala piuttosto per bagnare i fiori o il giardino.
- Ottimizza i consumi energetici: se ne hai le possibilità economiche o la tua banca rilascia i cosiddetti mutui o prestiti green, installa un impianto fotovoltaico sul tetto: così facendo ti garantirai una risorsa inesauribile di energia pulita, che potrai anche scegliere di vendere alle centrali elettriche. Inoltre, per evitare sprechi d’acqua e di elettricità, utilizza solo elettrodomestici della classe A, che sono quelli che consumano di meno.
- Utilizza vestiti naturali: forse non lo sai, ma l’elastane, come anche la lycra, sono due fibre che, oltre a derivare dal petrolio, vengono utilizzate nella produzione di molti vestiti, che sono quindi decisamente poco “eco-friendly”, anzi, sono delle vere e proprie discariche che ci portiamo addosso. Prima di acquistare qualsiasi capo di abbigliamento, leggi quindi bene l’etichetta per controllarne i componenti: i materiali più ecologici, che non richiedono troppi trattamenti, sono la canapa, il cotone organico, la lana e la seta. Anche la moda, per fortuna, sta iniziando ad aprire gli occhi e a proporre sempre più vestiti fatti con questi materiali, che oltre a non derivare direttamente da una risorsa esauribile, sono anche più rispettosi dell’ambiente.