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Se fino ad oggi non hai vissuto sotto una roccia ne avrai sicuramente sentito parlare: riscaldamento climatico, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei mari.
Ma cosa sta succedendo realmente? In questo articolo cercheremo di descrivere il problema, analizzarne le cause e cercare di predirne le conseguenze.
Il problema dello scoglimento dei ghiacciai
Per cercare di definire il problema ci affideremo al lavoro dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), l’ente creato nel 1988 all’interno delle Nazioni Unite per studiare in maniera scientifica cause e conseguenze del cambiamento climatico.
La prima conclusione di questo organismo, che ci serve per definire il problema, è che le attività umane avrebbero causato ad oggi un innalzamento di circa 1° C rispetto all’epoca pre-industriale.
La seconda conclusione è che si raggiungerà un riscaldamento di 1,5° C tra il 2030 ed il 2052 continuando con il trend attuale.
Il ruolo dell’anidride carbonica
La causa principale di tutto ciò è l’anidride carbonica o CO2, una sostanza che viene liberata ogni qual volta si brucia qualcosa. La combustione infatti ossida il carbonio presente nei combustibili, liberando per la maggior parte acqua sotto forma di vapore ed anidride carbonica.
Nel caso della legna, l’anidride carbonica liberata è equivalente a quella stoccata dall’albero nel corso della sua vita, per cui il processo può dirsi in equilibrio su tempi umani.
Purtroppo per alimentare la corsa industriale umana si è ricorso a combustibili fossili, quali carbone e petrolio, la cui anidride carbonica “stoccata” risale ad ere geologiche molto precedenti alla presenza umana sulla Terra.
Dopo secoli passati a liberare tonnellate e tonnellate di CO2 nell’atmosfera, ci si è resi conto che si tratta di un gas dannoso, in quanto contribuisce al cosiddetto “effetto serra”.
Esiste infatti un “effetto serra” naturale che è quello che permette la vita sulla Terra, in quanto intrappola i raggi solari nell’atmosfera, un effetto senza il quale la temperatura sulla Terra sarebbe di decine di gradi inferiore e non consentirebbe la vita come la conosciamo oggi.
Tuttavia l’anidride carbonica liberata nei secoli dall’uomo industrializzato ha esasperato questo effetto, alterando il delicatissimo equilibrio che si era instaurato dopo le ultime ere glaciali.
Ci ritroviamo così con ghiacciai che si sciolgono, come il caso del ghiacciaio di Planpincieux sul Monte Bianco, e con ragazzine svedesi che devono saltare scuola per instillarci un po’ di buon senso.
L’albedo terrestre
Il problema è che il processo di liberazione di anidride carbonica ha dato il via ad altri meccanismi che concorrono all’innalzamento della temperatura del pianeta.
Uno di questi è la diminuzione dell’albedo terrestre. Il ghiaccio, infatti, è pressoché bianco, ed il bianco riflette la radiazione solare.
Diminuendo i ghiacci sulla superficie terrestre l’albedo diminuisce, ed ecco che sempre più radiazione solare, anziché venire riflessa nello spazio, viene assorbita dalla terra e dagli oceani, riscaldando ancor più il pianeta.
Il metano non dà una mano a fermare lo scioglimento dei ghiacciai
Un altro effetto che rinforza il cambiamento climatico è la liberazione di metano dal permafrost di luoghi come la Siberia.
Qui per millenni il terreno perennemente ghiacciato (da cui il nome) aveva intrappolato sacche di metano che ora, con la spinta data dall’uomo, si stanno liberando e stanno pompando metano in atmosfera.
Il fatto è che il metano è un gas che, a parità di quantità, è circa 80 volte più “ad effetto serra” dell’anidride carbonica.
Conseguenze del problema
È facile per quanto detto dipingere uno scenario catastrofico alla “Day after Tomorrow”, ma non è questa la sede. Per quanto gravi le conseguenze possono essere mitigate e, conoscendole, possiamo adattarci a quello che succederà.
Innalzamento del livello dei mari
In primis lo scioglimento dei ghiacciai oceanici, quali l’Artico, comporterà un innalzamento del livello dei mari. Non è semplice stimare di quanto si innalzeranno, stime dell’IPCC danno una forchetta tra gli 0,26 ed i 0,77 m nel caso di un riscaldamento di 1,5°C della temperatura media globale.
Pare però un dato di fatto che il livello dei mari continuerà ad innalzarsi anche se si riuscirà a limitare le emissioni di CO2, in quanto si è ormai dato il via a tutta una serie di meccanismi che agiscono su scale molto più lunghe di quella di una o anche più generazioni umane.
Limitando le emissioni dovremmo però riuscire a dare il tempo alle popolazioni che abitano su isole o zone costiere di adattarsi o spostarsi in luoghi sicuri prima di perdere definitivamente la propria casa.
Diminuzione acque dolci
Un secondo effetto sarà la diminuzione delle acque dolci, in quanto non si avranno più le riserve garantite dai ghiacciai.
Acidificazioni di mari e oceani
Un terzo effetto sarà l’acidificazione di mari e oceani, che assorbendo l’anidride carbonica in eccesso diventeranno sempre più acidi.
Estinzione di molte specie viventi
Un quarto effetto sarà l’estinzione di numerose specie animali e vegetali, sia marine che terrestri.
Stravolgimento delle condizioni climatiche di molti luoghi
Un quinto effetto sarà lo stravolgimento delle condizioni climatiche locali di gran parte della Terra, ad esempio le nazioni del Nord Europa potrebbero perdere l’effetto mitigante della corrente del Golfo e paradossalmente diventare più fredde, mentre l’Italia potrebbe diventare una nazione dal clima tropicale.
Estremizzazione eventi atmosferici
Un sesto effetto sarà l’estremizzazione degli eventi atmosferici, in quanto una temperatura più alta significa più energia a disposizione di tempeste, uragani e fenomeni meteorologici estremi.
Fenomeno dei “migranti climatici”
Un settimo effetto, e forse quello più caro a noi esseri umani, sarà la creazione di milioni e milioni di profughi climatici, ovvero persone che abbandoneranno le zone della Terra che diventeranno inospitali per cercare luoghi più favorevoli.
Che dire, la scienza dice da anni tutto quello che dobbiamo sapere, non resta che darle ascolto.
Ma non è perché la terra è più calda e quindi il ghiaccio si scioglie DAL BASSO, e non solamente dai raggi solari?
Gradirei sapere se sono nel giusto. Grazie