Perché la Sicilia si sta allontanando dal resto d’Italia? Questa domanda, in apparenza banale, in realtà nasconde un retroscena inquietante, scoperto da un team di ricercatori italiani dell’Istituto di Scienze Marine del CNR di Bologna.

Secondo quanto rilevato dagli studiosi, in collaborazione con i loro colleghi dell’Università di Parma, dell’IGNV e del Geomar (Germania), la Sicilia, pur se in modo lento, si sta staccando in modo inesorabile dal resto della Penisola.

Stavolta però la colpa non è dell’uomo, né tanto meno del cambiamento climatico, bensì…del nostro pianeta Terra. O, se vogliamo essere più precisi, di un sistema di faglie compreso tra lo Stretto di Messina e l’Etna.

Sicilia: cosa sta succedendo nelle viscere della Terra?

Sotto il fondale del mar Ionio, secondo quanto rivelato dai ricercatori, si trova un sistema di faglie, ovvero di spaccature profonde che, migliaia di anni fa, hanno causato anche la divisione del super continente unico Pangea e la formazione degli attuali cinque continenti.

Lungo questo sistema di faglie, oggi, starebbe risalendo del materiale proveniente dal mantello, uno degli strati interni della Terra, che costituiva il basamento dell’oceano mesozoico, il Tetide.

Questo materiale, che prima si trovava a circa venti chilometri di profondità, da una parte rappresenta un’occasione unica per gli scienziati, in quanto permette loro di osservare il vecchio fondale del Tetide.

Dall’altra, per contro, queste faglie potrebbero rappresentare un pericolo non indifferente (per fortuna NON in futuro tanto prossimo), in quanto, oltre ad essere responsabili dell’allontanamento della Sicilia dal resto dell’Italia, controllano anche l’Etna.

Ciò significa che, nei prossimi anni, le possibilità che si verifichino terremoti e processi vulcanici non sono così inverosimili come potrebbero sembrare in un primo momento.

Queste faglie infatti, come rivelato da Alina Polonia, autrice e ricercatrice Ismar-Cnr, non solo sono profonde e lunghe decine di chilometri, ma separano blocchi di crosta terrestre in continuo movimento.

Ecco come gli scienziati hanno scoperto che, le faglie, sono le responsabili del suo allontanamento dall’Italia

sicilia si sta allontanando

Le faglie, che stanno causando il progressivo allontanamento della Sicilia dal resto dell’Italia, si trovano tra lo stretto di Messina e l’Etna, ma come hanno fatto i ricercatori a capire che le responsabili erano proprio loro?

Tramite l’impiego di un’attrezzatura molto sofisticata, che ha permesso loro non solo di ottenere immagini precise del sottosuolo, ma anche dati geofisici e campioni di sedimento, che sono stati raccolti durante le spedizioni effettuate con la nave oceanografica Urania.

L’Urania, un gioiello navale del Cnr, ha anche permesso agli scienziati di ricostruire la geometria delle faglie e di rilevare anche anomalie geochimiche nei sedimenti.

L’analisi multidisciplinare di questi dati ha consentito di elaborare un modello geologico aggiornato, e molto più preciso rispetto ai precedenti, che ha confermato l’origine profonda del materiale risalito lungo le faglie.

Per Alina Polonia, che ha partecipato anche in prima persona a questa spedizione scientifica, si tratta di una scoperta molto importante e che ha consentito all’Arco Calabro (l’area di subduzione situata nel mar Ionio e compresa tra l’Africa e l’Europa) di guadagnare un importante primato.

Ovvero quello di unica regione, in tutto il mondo, in cui gli scienziati, per la prima volta, sono riusciti a descrivere con precisione il materiale del mantello giunto in superficie tramite la placca in subduzione.

Questa scoperta, tra l’altro, avrà anche implicazioni molto importanti per il futuro, perché permetterà a tutti i ricercatori di fare qualcosa che, finora, era giudicato possibile solo nei film di fantascienza.

Capire come si sono formate in passato, e come si formano anche attualmente, le catene montuose e anche come, questo sistema di faglie, sia legato in maniera stretta alle eruzioni vulcaniche e ai forti terremoti che si sono verificati in Sicilia, e in Calabria, lungo il corso della storia.