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La maggior parte delle emissioni di carbonio legate al consumo di acqua per uso domestico in Italia proviene dall’energia utilizzata per riscaldare l’acqua in casa.
La prima misura per utilizzare l’acqua in modo ecologico, e anche efficiente, quindi dovrebbe essere quella di ridurre al minimo il consumo di acqua calda, ad esempio preferendo la doccia al bagno e utilizzando rubinetti che non perdano (e soprattutto ricordarsi sempre di chiuderli bene!).
Oltre a questo, esistono anche diversi modi per recuperare l’acqua piova e le acque grigie (da docce e lavandini) e utilizzarla al posto dell’acqua di rete.
Tuttavia c’è anche da dire che, oltre a rivelarsi molto costosi, nei fatti questi metodi potrebbero non far risparmiare molto, sia sul piano finanziario sia su quello ambientale.
Le migliori opzioni, oltre ad essere semplici, sono anche a basso costo, quindi lasciano più denaro da spendere per altre misure di risparmio energetico.
Come posso raccogliere e utilizzare l’acqua piovana?
Il modo migliore per raccogliere l’acqua piovana è quello di posizionare un grande tappo alla fine della grondaia: in questo modo infatti potrai “salvare” l’acqua necessaria per usarla in giardino e, forse, anche per lavare la bicicletta oppure l’automobile.
L’attrezzatura per questo scopo costa poche decine di euro anziché le migliaia necessarie per un sistema più complicato.
Un kit completo per il tappo dell’acqua piovana include un tubo deviatore, capace di adattarsi al tubo della grondaia e impedire lo straripamento, e un supporto per consentire un facile accesso al rubinetto.
Posso attivare lo sciacquone del wc con l’acqua piovana?
Se hai un piccolo giardino, ma un grande tetto, potresti prendere in considerazione l’acquisto di un sistema che ti permetta di raccogliere l’acqua per la tua lavatrice o per il tuo wc.
Tuttavia vale la pena di esaminarlo attentamente, perché un tale sistema, pur tornando molto utile, potrebbe non rivelarsi vantaggioso dal punto di vista ambientale e finanziario.
Gli impatti maggiori comprendono la produzione e l’installazione del serbatoio, il consumo di energia e la sostituzione periodica della pompa.
Inoltre spesso questi sistemi costano migliaia di euro, ma possono far risparmiare poche decine di euro all’anno.
Studi accademici hanno anche scoperto che i benefici dei sistemi per l’utilizzo dell’acqua piovana all’interno di una casa sono spesso compensati dagli impatti ambientali.
In una zona rurale, un gabinetto creato con materiali di compostaggio potrebbe rivelarsi un modo più sostenibile per ridurre l’uso di acqua domestica.
La raccolta dell’acqua piovana invece è più efficace se integrata nelle nuove costruzioni, in particolare negli edifici più grandi.
Per esempio una scuola, o un edificio commerciale, che ha una vasta area sul tetto e un’elevata domanda di acqua non potabile, potrebbe ricavare un grande vantaggio da questo sistema.
Posso conservare e usare l’acqua grigia del mio bagno e della mia cucina?
Con il termine “acqua grigia” si indica l’acqua che deriva dai lavandini, dai bagni, dalle lavatrici e così via, non potabile e caratterizzata da una colorazione che va dal grigio chiaro fino al nero.
Quest’acqua è già entrata in contatto con noi e con i nostri germi, quindi la sua conservazione richiede un trattamento specifico, altrimenti l’acqua inizierà ad emanare un cattivo odore.
L’uso più adatto delle acque grigie è quindi l’irrigazione diretta del giardino, che non prevede una conservazione a lungo termine.
La riduzione degli inquinanti nelle acque grigie le renderanno più adatte per l’uso in giardino. L’acqua della doccia e del bagno è facile da riutilizzare, poiché gli shampoo e i saponi sono abbastanza delicati e ben diluiti.
Se riutilizzi invece l’acqua della lavatrice, usa detergenti a basso contenuto di sodio per la pulizia dei vestiti, poiché il sodio danneggia le piante e degrada il suolo (i detergenti liquidi di solito ne contengono meno rispetto a quelli in polvere).
Evita anche i detergenti con fosforo, poiché tendono ad incrementare la produzione di alghe se si accumulano in stagni e in fiumi.
L’ex acqua della cucina, oltre ad essere molto sporca, può contenere di tutto, dall’olio al grasso, passando per i prodotti chimici. Il suo riutilizzo quindi, oltre a non essere necessario, è fortemente sconsigliato.
Qual è l’impatto del trattamento e della conservazione delle acque grigie?
Le acque grigie contengono batteri e una fonte di nutrienti e, altrettanto spesso, vengono scaricate calde, offrendo quindi una situazione ideale per gli agenti patogeni, che si moltiplicano a dismisura.
I sistemi commerciali di riciclaggio delle acque grigie utilizzano disinfettanti che spesso producono molta energia. Questi additivi possono causare anche problemi se si dispone di un sistema di trattamento delle acque reflue privato.
Alcune ricerche indipendenti hanno scoperto che questi sistemi, oltre ad avere un notevole impatto ambientale, di per sé non apportano benefici.
Inoltre, avendo costi di gestione addirittura superiori rispetto all’utilizzo della normale rete idrica, non consentono neppure un risparmio interessante di denaro.
Considerato il prezzo dell’attrezzatura e l’uso intensivo di disinfettante per trattare le acque grigie, questi sistemi sono tutto fuorché ecologici per le famiglie e per le persone singole.
Ciò però potrebbe cambiare con il miglioramento delle tecnologie, anche se per questo ci vorrà ancora del tempo.