L’illuminazione a LED trova uno strumento in grado di incrementare sensibilmente la propria diffusione: l’utilizzo della rete Ethernet come veicolo per l’illuminazione.
I sistemi di illuminazione LED hanno, negli ultimi 5-10 anni, conquistato il mercato illuminotecnico. La luce artificiale prodotta dai LED è la più simile a quella naturale del sole, mai realizzata dagli esseri umani. E’ quindi più gradevole alla vista rispetto alla luce intensa prodotta dalle lampade a luminescenza e quella retrò delle lampade a incandescenza. Ha inoltre la peculiarità di consumare molta meno energia dei sistemi tradizionali, così da migliorare considerevolmente la vita utile del componente.
Il PoE (Power over Internet) è una tecnica che permette di alimentare apparecchiature elettriche utilizzando lo stesso cavo che le collega alla rete dati Ethernet. È molto utile allorché vi siano difficoltà nel reperimento di fonti elettriche in prossimità del terminale o anche per ridurre il numero di elementi elettrici, tra cui i cavi; ad esempio, un telefono su una scrivania può essere alimentato direttamente dal cavo di rete ethernet, eliminando l’alimentatore e il relativo cavo e rendendo l’installazione più semplice e pulita, nonché il risultato estetico finale meno “ingarbugliato”.
Per il momento, queste tecniche sono utilizzate soprattutto nell’alimentazione di apparecchiature che consumano poco, come telefoni, access point (tipo modem) e webcam. Inoltre quando la tecnologia PoE viene usata congiuntamente ad un’unità UPS (Gruppo Statico di Continuità, serve per mantenere costantemente alimentati elettricamente e in corrente alternata gli apparecchi elettrici), viene assicurato, anche in caso di interruzione di alimentazione elettrica, il funzionamento ininterrotto dei dispositivi collegati a distanza, quali telefoni , punti di accesso LAN wireless e da adesso anche sistemi di illuminazione a LED.
Quali sono le caratteristiche di questa tecnologia PoE?
Il motivo che più di tutti ha invogliato i produttori di questa tecnologia a collaborare con il mercato dell’internet è di natura economica: si stima infatti che, evitando di installare impianti elettrici e punti di collegamento separati per tutti i dispositivi collegati alla rete, è consentito un risparmio fino al 50% sui costi totali d’installazione, il che permette alle aziende produttrici di abbassare il prezzo di vendita.
Un’altra caratteristica che rende adatta questa unione è che i LED hanno bassi consumi rispetto ai sistemi di illuminazione tradizionali e possono operare a bassi voltaggi, il che li rende adatti all’alimentazione PoE che opera tra i 10 e i 55 volt. Le lampade, una volta installate, richiedono una potenza che va dai 12.95 ai 25. In questo caso la potenza fornita dalla rete ethernet è più che sufficiente per alimentare i LED e fare a meno della usuale distribuzione a 220 Volt e anche limitare l’esigenza di avere installazioni realizzate, certificate e mantenute da elettricisti specializzati.
PoE è uno standard universale e ovunque ci si trovi l’energia che alimenta dispositivi ethernet in qualsiasi parte del mondo, presenta le medesime caratteristiche. Livelli di tensione, potenza e tipo di connettore sono tutti uguali. Si abbattono in un solo colpo, e in un ambito estremamente importante come l’illuminazione, le barriere nazionali.
I benefici non si fermano qui. In quanto parte della rete ethernet i LED possono fruire, in caso di mancanza di energia dalla rete elettrica nazionale, dello stesso sistema di continuità (UPS, generatori) di cui fruiscono gli altri dispositivi collegati nella stessa maniera. In pratica, tutta l’infrastruttura elettrica ad alto voltaggio del sistema paese, con il corollario di prese, rete di distribuzione, canaline, sistemi di backup, risulta fortemente ridotta.
L’idea è venuta a Microsens, un’azienda tedesca rappresentata da tempo in Italia da CIE Telematica, società di system integration guidata da Luigi Meregalli attiva da oltre vent’anni, specializzata nel networking e nelle reti di accesso fisse e mobili, e partner esclusiva italiana di produttori di livello internazionale. In seguito anche Siemens ha incominciato a produrre dispositivi integrati da disporre negli ambienti di lavoro.
I componenti che formano il sistema sono pochi e hanno compiti precisi:
- la lampada a LED
- un controller intelligente per integrare lampada e sensori nella rete IP (Internet Protocol)
- un sensore che rileva i diversi parametri ambientali (luminosità,umidità, temperatura)
- un motore intelligente per alimentare le lampade via PoE+
- un modem dove collegare i fili che operano come centri di controllo per il sistema di illuminazione
- una applicazione residente nel modem stesso e che gestisce le varie funzioni di controllo e regolazione
Il sistema è innovativo perché è in grado di abbinare una semplice modalità di funzionamento ad una completa automazione del processo di illuminazione. Il rilevatore di presenza rileva quando una persona entra in una sala e accende la luce, il sensore di luminosità la regola automaticamente al livello prestabilito compensando quella che entra dalle finestre e l’utente può variare l’intensità luminosa tramite una barra di controllo sul suo dispositivo così come si fa con il volume.
Come afferma il capo progetto Luigi Meregalli: “Le priorità per il cambiamento sono: basso consumo di energia e ” luce quando e dove serve”. Non c’è dubbio che questa novità dia il via alla possibilità di ottenere consistenti benefici economici e per l’ambiente e di garantire una maggiore sicurezza complessiva”.