Sommario Contenuti
Si parla di ottimizzazione energetica quando si esegue un’attenta progettazione degli impianti che utilizzano energia abbinata a un responsabile uso delle risorse, che porta a una riduzione dei consumi che devono essere costantemente monitorati al fine del risultato ottimale desiderato.
Per ottenere un elevato vantaggio, è opportuno avere un particolare riguardo per:
- Scelta dei terminali
- Sistema di regolazione
- Elementi di domotica
- Impianti d’illuminazione
- Impianti di riscaldamento
- Impianti di climatizzazione
Gli impianti di climatizzazione, quindi di riscaldamento e di raffrescamento, possono essere sfruttati al meglio grazie all’uso di pompe di calore che dovrebbero sostituire le caldaie tradizionali e che migliorano il COP (coefficiente di perfomance, in altre parole l’efficienza, quindi energia utile fratto l’energia spesa) che può arrivare fino a un valore pari a 5.
Inoltre, per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento di acqua sanitaria, sarebbe opportuno lo sfruttamento dell’energia solare tramite il fotovoltaico che permette di “ intrappolare” e adoperare il calore della radiazione.
Non è da sottovalutare la scelta dei terminali, che possono essere ventilconvettori o i più classici radiatori, ma che devono essere posti e regolati tramite gli impianti di regolazione ( che permettono il controllo diretto e/o indiretto delle valvole, in modo da ridurre al minimo le dispersioni di energia e, di conseguenza, le spese in bolletta)
Con elementi di domotica s’intendono sensori di presenza e interruttori a tempo posti nelle case o nelle aziende e che fanno in modo di spegnere le luci, i condizionatori e altri apparecchi dopo un certo intervallo di tempo in cui sono in disuso o in cui non vi è nessuno nella stanza.
Che cos’è l’efficienza energetica?
A livello fisico, in ingegneria, l’efficienza energetica è un numero adimensionale, sempre compreso tra 0 e 1 e che misura il rendimento di un impianto.
Tale parametro è espresso come rapporto tra la potenza utile, in altre parole ciò che posso ricavare e la potenza spesa, ovvero tutta la potenza che immetto nell’impianto affinché possa funzionare correttamente.
Come si può gestire l’energia?
L’efficienza energetica non è un parametro unicamente legato alla tecnologia e al buon funzionamento dell’impianto – per quanto questi due aspetti siano fondamentali – ma dipende anche dall’organizzazione e dalla formazione delle risorse umane.
In Italia i sistemi di gestione dell’energia, per usi industriali e civili, sono stati recentemente sviluppati e approfonditi nelle normative UNI EN 16001 e ISO 50001:2011.
L’obbiettivo di tali normative è “di consentire che un’organizzazione persegua, con un approccio sistematico, il miglioramento continuo della propria prestazione energetica comprendendo in questa l’efficienza energetica nonché il consumo e l’uso dell’energia.”
I certificati bianchi
Alcuni decreti di Luglio 2004 hanno istituito, in Italia, un meccanismo d’incentivazione per l’efficienza energetica: i certificati bianchi o, più propriamente, Titoli di Efficienza Energetica (TEE).
Questi titoli sono stati istituiti per certificare i risparmi energetici conseguiti dalle varie aziende e imprese in seguito alla realizzazione di specifici interventi. Questi implicano un contributo economico, il cui fine è quello di incentivare sempre di più all’ottimizzazione energetica in relazione al bene distribuito.
I TEE riguardano quattro tipi d’intervento:
- Risparmio di energia elettrica
- Risparmio di gas naturale
- Risparmio di altri combustibili per autotrazione
- Risparmio di altri combustibili non per autotrazione
Quanto è il risparmio energetico da conseguire?
Per riuscire ad ottenere gli incentivi statali garantiti dai certificati bianchi, è necessario conseguire:
- 20 tep/anno per interventi soggetti a valutazione cosiddetta standard
- Un minimo di 40 tep/anno per interventi soggetti a valutazione analitica
- Almeno 60 tep/anno per interventi da valutare con metodo a consuntivo.
Gli interventi possono essere indistintamente compiuti sia a monte del processo produttivo che direttamente presso l’utente, cosa di solito preferibile se si considerano caldaie, sostituzione di elettrodomestici o infissi.
Tendenzialmente per gli interventi è stato fissato un periodo di concessione di 5 anni, ma per le ristrutturazioni edilizie quali interventi d’isolamento termico o di architettura bioclimatica (atta alla salvaguardia del clima), questi 5 anni possono essere prolungati a 8.
A quanto ammontano gli incentivi statali per il risparmio energetico?
L’agevolazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica prende il nome di “ Eco bonus”. Questo prevede il 50% di detrazione per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e il 65% per gli interventi di riqualificazione energetica su edifici già esistenti.
Tuttavia, da soli gli incentivi statali e le migliorie adottate dal punto di vista energetico non bastano per ottenere l’ottimizzazione degli impianti e un risparmio sia energetico che economico.
È necessario che ci sia un’educazione all’energia, volta a evitare gli sprechi ogni giorno posti davanti ai nostri occhi. Sono gli occupanti stessi che, soprattutto nei posti di lavoro (non pagando direttamente le bollette si è meno propensi al risparmio) dovrebbero evitare di aprire le finestre mentre c’è l’aria condizionata accesa, tenere le luci accese se superflue, lasciare i monitor in stand-by durante le pause e così via.
Infatti, piccoli accorgimenti possono portare a una grande salvaguardia ambientale e a un’economia energetica sempre più prospera.