Sommario Contenuti
Sul nostro sito abbiamo spesso parlato di sistemi di riscaldamento innovativi o tradizionali (a bassa temperatura, che sfruttano l’irraggiamento, a pavimento) e spesso anche di metodi per limitare il consumo di questi impianti, ad esempio attraverso l’utilizzo di materiali isolanti nelle pareti. L’argomento di interesse per questo articolo è sicuramente molto promettente: il riscaldamento a soffitto.
Siete mai stati in un’aula universitaria edificata su più livelli e che quindi si estende in altezza, oltre che nelle altre due dimensioni? Se non in una classe all’università, sarete stati in un cinema costruito con questo tipo di architettura! Se sì, sapete già di cosa voglio parlare, se invece non vi siete mai ritrovati in un ambiente del genere, vi voglio dare un consiglio: non mettetevi mai nelle file in fondo se è estate e fa tanto caldo. Perché? Soffrireste davvero molto il troppo calore che vi arriverà dalle file più in basso!
Questo perché, fisicamente, l’aria calda ha una densità inferiore rispetto all’aria fredda e perciò tende a salire. Come si fa allora, a realizzare un sistema di riscaldamento che emette aria calda proprio dal soffitto?
Pro e Contro del riscaldamento a soffitto
Innanzitutto possiamo affermare che si tratta di una tipologia di riscaldamento radiante, in quanto, sebbene interessi solo la parte superiore di una stanza o di un’intera casa, copre un’ampia parte della superficie disponibile.
Per realizzare un sistema di questo tipo, la soluzione più semplice consiste nell’installazione di un sistema idraulico composto da tubature in un controsoffitto, realizzato appositamente in cartongesso, un materiale con delle specifiche proprietà conduttive che consentono al calore accumulato di essere rilasciato gradualmente nel tempo.
Importante accorgimento è NON coprire il sistema di tubi con una copertura troppo spessa, in modo da non influire sulle caratteristiche radianti del sistema stesso; infatti, il circuito idraulico serve per alimentare dei pannelli radianti collocati nel controsoffitto, da cui il calore si propaga nell’ambiente circostante per noti principi termodinamici che regolano lo scambio di calore tra superfici calde e fredde; per implementare ancor di più questo scambio, si possono installare delle ventole apposite che consentono una migliore distribuzione dell’aria in ambiente. Ciò che si vuole raggiungere, è un punto di equilibrio tra le varie superfici, in modo da garantire un ottimo comfort termico degli occupanti.
A differenza dei classici metodi di riscaldamento convettivo (a radiatori), i sistemi di tipo radiante sfruttano ampie superfici ma basse temperature; grazie a queste qualità, il riscaldamento a soffitto si rivela adatto praticamente per qualsiasi tipo di ambiente e per ogni tipo di edificio. L’installazione di tubi e pannelli non necessita di opere “distruttive” ed anche questo è un vantaggio da considerare.
Chiaramente bisogna valutare quali sono le reali necessità di chi vuole applicare un sistema di climatizzazione piuttosto che un altro: il caso particolare per cui viene sconsigliata l’installazione di un sistema di riscaldamento a soffitto è quando il soffitto stesso è troppo alto, ad esempio quando sono presenti delle ampie volte; in quei casi è forse preferibile optare per una soluzione a pavimento.
Bisogna però allo stesso tempo ricordare, che l’aggiunta del sistema di riscaldamento a soffitto, richiede un controsoffitto, che è un’opera che abbassa l’altezza dell’ambiente. Dipende quindi da caso a caso e non è detto che ad un determinato spazio chiuso corrisponda per forza una specifica tipologia di sistema di climatizzazione. In ogni caso il riscaldamento a soffitto fa si che l’impianto stesso non sia visibile, il che permette un’ottimizzazione degli spazi; in più, rispetto al riscaldamento a pavimento, l’installazione è semplice e di minor impatto e può essere realizzata anche se la casa è rifinita.
Fisicamente, lo spessore dei pannelli può andare tra i 40 e i 50 millimetri, quindi non sono troppo invasivi; sono modulari e preassemblati e sono utili anche d’estate perché trattengono più a lungo il calore e lo rilasciano gradualmente durante il giorno.
Garantiscono una minor dispersione di energia termica rispetto ai termosifoni a parete ed in più non necessitano di serpentine; le tubazioni, essendo isolate dall’ambiente circostante tramite i pannelli, non creano differenze termiche importanti, che sono chiaramente causa di uno spreco energetico e quindi di un abbassamento dell’efficienza totale. Ulteriore vantaggio si presenta nei casi in cui siano presenti problemi di umidità, muffa e condensa, in quanto il riscaldamento a soffitto elimina queste problematiche.
Costi di un impianto di riscaldamento a soffitto
Ora vi starete giustamente chiedendo: ma quanto costa un impianto del genere? Il prezzo dei pannelli radianti si aggira intorno ai 70/80 euro a metro quadro, a cui bisogna sommare i costi di manodopera per l’installazione e quelli per il materiale aggiuntivo, ottenendo in totale una cifra compresa tra i 130 e i 160 euro a metro quadrato. Se siete interessati, la ditta Eurotherm, ha sul suo sito un’apposita sezione chiamata “Guida alla scelta”, nella quale, inserendo alcuni dati come lo stato e il tipo dell’edificio, i metri quadrati di superficie utilizzabili (specificando se pareti, soffitto o pavimento) ed altri parametri utili, si ottiene come risposta il sistema radiante più adatto ad ogni esigenza.
Salve Fabio. Articolo interessante.
Io ho un impianto di riscaldamento a soffitto (a 310 cm) in una casa molto ben isolata (12cm di cappotto in EPS grafitata, finestre a triplo vetro etc…).
Sei a conoscenza di un modello che mi permetta di capire quale sia il miglior set up dell’impianto ( temperatura mandata acqua, temperatura fa impostare sui termostati giorno/notte, isteresi termostati etc…) al fine di aver il miglior rendimento possibile e riduzione consumi gas?
Sono ingegnere anche io e sto cercando di sfruttare al meglio gli investimenti che ho fatto …
Grazie mille Domenico