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Valorizzare in maniera adeguata un materiale come il legno passa attraverso una corretta e gradevole verniciatura. Diverse sono le tecniche disponibili.
È opportuno conoscerle per questo motivo, così da poter prediligere quella idonea alla tipologia di legno e all’uso che del manufatto si intende fare. Approfondiamo la questione.
Principali tecniche di verniciatura
Sono essenzialmente tre:
- A poro aperto ad effetto legno
- A poro chiuso ad effetto legno
- A poro chiuso ad effetto laccato coprente
Verniciatura a poro aperto ad effetto legno
È impiegata quando si vogliono conservare e mettere in risalto le venature naturali del legno (quelle del frassino o del rovere, ad esempio) perché questa tecnica ne conserva inalterate le caratteristiche.
Un tipo di effetto ottenuto, d’altronde, attraverso l’ausilio di prodotti traspiranti che lasciano aperti i fori, senza creare, attorno al legno, un film sigillante. Per questa ragione, saranno rese più agevoli le verniciature successive perché non richiederanno preliminari ed elaborate operazioni di preparazione del supporto.
La verniciatura a poro aperto, inoltre, può essere utilizzata sia per legni in interno che in esterno ma, soprattutto in quest’ultimo caso, necessita di una costante manutenzione – solitamente annuale. Come viene effettuata? Si parte con la preparazione del supporto eliminando eventuali tracce di sporco e grasso con acqua e ammoniaca.
Qualora, invece, il legno fosse anche ricoperto, parzialmente o del tutto, di vernice vecchia, occorrerà anzitutto asportare quest’ultima. È possibile farlo, con maggiore dispendio di tempo e fatica, utilizzando carta vetrata oppure, in maniera più immediata, adoperando uno sverniciatore termico o chimico.
Tale fase preliminare è seguita da un’attività di mordenzatura e tintura: senza nasconderne le naturali venature, consente di uniformare il colore del legno, se alterato dal tempo e dall’uso, e di ritoccarlo qualora si presentasse scolorito.
Su questa base, una volta asciutta, la verniciatura vera e propria viene infine effettuata stendendo l’impregnante con un pennello a setole morbide. Il numero di mani da passare dipende dallo strato del legno e dalla capacità del manufatto di assorbire il prodotto.
Per legni da esterno, in particolare, si consiglia il ricorso ad impregnanti con biocidi e filtri anti UV. Si tratta infatti di prodotti indicati, nello specifico, per oggetti esposti alle radiazioni solari.
Verniciatura a poro chiuso ad effetto legno
È detta “a poro chiuso” perché, a differenza della tecnica precedente, si distingue per la possibilità di coprire nodi e venature del legno. Indicata per ciliegio, acero, betulla e, in generale, strutture e manufatti da esterno, fa uso di vernice non traspirante che incapsula il legno provvedendo a proteggerlo in maniera adeguata nel tempo.
Non necessita di manutenzione, ma, rispetto alla verniciatura a poro aperto, non facilita successivi interventi sul materiale perché questi dovranno essere preceduti dal ripristino del supporto. Le fasi operative sono identiche a quelle viste.
L’unica differenza è che il trattamento con l’impregnante sarà seguito da un’operazione finale di finitura con vernice filmante trasparente. Quest’ultima va stesa in due o, in caso di legno da esterno, tre strati, tale da lasciare intravedere, in ogni caso, il legno sottostante.
Verniciatura a poro chiuso ad effetto laccato coprente
Un tipo di verniciatura molto simile, in realtà, a quella a poro chiuso ad effetto legno, anche in termini di pregi e difetti. Qual è allora la differenza?
La finitura finale che, in questo caso, serve ad avvolgere interamente il legno sottostante rivestendolo di un film coprente non trasparente che lo nasconde e rende non necessaria, in tal senso, l’operazione di mordenzatura.
Questa tecnica dà luogo ad un effetto opaco, lucido e satinato e si rivela ideale, quindi, per oggetti in legno rovinati (per coprirli) o vecchi (per rimodernarli).
Tipi di vernici per legno
Ai fini di un esatto modo di procedere, può giovare anche la conoscenza delle diverse tipologie di vernici e prodotti disponibili sul mercato. Informazioni utili se si considera che gli strati da sovrapporre per completare un ciclo di verniciatura sono costituiti, in generale, da elementi differenti.
Si tratta di prodotti, in effetti, che, solo nel loro insieme, concorrono a formare attorno al legno una pellicola continua e adesa, sottile ma solida, avente una finalità estetica e protettiva allo stesso tempo. Di seguito le principali tipologie:
- Vernici a base acquosa e a base solvente
- Vernici da interno e da esterno
- Vernici filmanti e non filmanti
- Vernici a pennello, a spruzzo, a spugna/straccio
Le prime si differenziano a seconda che i vari componenti della miscela siano dissolti in acqua o, invece, in un solvente organico come l’acquaragia. Le vernici a base acquosa, tuttavia, sarebbero da preferire per un discorso di tutela della salute e dell’ambiente.
Quelle a base solvente, inoltre, si distinguono in vernici ad alto e a basso solido, se, rispettivamente, contengono basse e alte percentuali di solventi.
Le vernici da interno svolgono anche un’ulteriore protezione da funghi e parassiti, i prodotti da esterno soprattutto dagli agenti atmosferici e dagli inquinanti. Le vernici filmanti (fondi, intermedi e finiture) creano un rivestimento protettivo attorno al legno, quelle non filmanti (mordenzanti e impregnanti) no.
Quelle a pennello, a spruzzo, a spugna/straccio, infine, si differenziano in base allo strumento utilizzato per trasferire la vernice al sostrato in legno. Verranno pertanto anche impiegate in tecniche differenti.