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Un mobile antico è sempre un valore, non solo economico. A maggior ragione se ci è stato regalato o lasciato da un familiare, piuttosto che comprato da un rivenditore di antiquariato o esperto del settore.
Esserne proprietari, ad ogni modo, comporta un’attenta cura, al fine di mantenerlo nel tempo, soprattutto se collocato all’interno di un arredo classico o appositamente studiato.
Preservare la patina d’antico
A detta di tutti i collezionisti di mobili d’epoca, segno distintivo di un oggetto di qualità è, in primo luogo, la cosiddetta “patina d’antico” che ricopre esemplari di un certo pregio.
Formatasi in seguito ad anni di esposizione a polvere e fumi, consta sostanzialmente in uno strato di sporcizia sulla superficie, tale da rendere il mobile ricercato e appetibile sul mercato.
Un valore esso stesso che, anche all’atto di una pulizia accurata del mobile, si consiglia in generale di preservare. Vediamo allora, nel rispetto delle caratteristiche dell’oggetto, come pulire e disinfettare in maniera corretta un mobile d’epoca.
Fasi e piccole accortezze da tener presenti ai fini della manutenzione e che possono essere eseguite con prodotti facilmente reperibili in casa o nei negozi, rimandando invece alle sapienti mani di restauratori interventi più profondi o specifici.
Per andare sul sicuro, inoltre, soprattutto se si è alle prime armi e si vuole testare la bontà dei prodotti impiegati, un utile accorgimento può essere quello di pulire una piccola parte non in vista, per poi procedere sulla parte restante della superficie.
Rimozione della vecchia cera: una fase preliminare da non sottovalutare
Per pulire bene e disinfettare in maniera profonda, dopo aver tolto la polvere, il primo passaggio consiste nel rimuovere lo strato ceroso già presente.
È possibile farlo ricorrendo a prodotti specifici in vendita presso negozi specializzati o usando, come valida alternativa, un diluente per vernici. Si tratta, in ogni caso, di una fase preliminare precedente la vera e propria pulizia, di grande importanza.
Se non si rimuove la vecchia cera, infatti, qualsiasi detergente non potrà raggiunge lo strato del mobile e risulterà pertanto impossibile trattarlo in maniera adeguata.
Come procedere?
Il diluente va in primo luogo strofinato delicatamente e con un po’ di lana d’acciaio superfine, per poi compiere, con lo stesso, movimenti circolari sulla superficie dell’oggetto.
Massima attenzione dovrà essere posta al gesto, evitando azioni brusche ed energiche che potrebbero graffiare il legno.
Un movimento che va ripetuto, procedendo per piccole aree, fino alla completa rimozione del vecchio strato di cera che, talora, se opportunamente trattato, tende ad ammorbidirsi fino a sciogliersi, così da poter essere rimosso in maniera semplice con l’ausilio di un panno morbido.
Si tratta di operazioni, ricordiamo, che vanno eseguite in locali areati e indossando mascherina e guanti.
Pulizia, ritocchi e applicazione dello strato di cera finale
La pulizia può essere effettuata mescolando un po’ di detersivo per i piatti con acqua calda. È da preferire un prodotto delicato e non particolarmente aggressivo.
Questo andrà quindi utilizzato come detergente sulla superficie del mobile, avendo cura di evitare che l’acqua possa stagnare su di essa. Solo dopo la completa asciugatura sarà inoltre possibile ritoccare il legno per coprire eventuali graffi, fori di chiodi e perdite di colore.
In commercio sono facilmente reperibili, infatti, pennarelli per ritocchi in una vasta gamma di colori tra i quali scegliere quello idoneo perché della stessa tinta del nostro mobile.
L’operazione si completa con l’applicazione di un nuovo strato di cera, importante per proteggere la superficie. La cera pura resta il prodotto migliore, sebbene sul mercato ve ne siano molti anche a base siliconica.
Non è indicato, invece, a detta degli esperti, l’uso di spray lucidanti disponibili comunemente in commercio che, oltre a non lucidare il mobile antico – sono usati infatti per gli arredi moderni – finirebbero solo per rovinarlo.
Un’attenzione per il legno che continuerà, al di là della pulizia più approfondita fin qui descritta, rimuovendo la polvere con un panno antistatico, se possibile ogni giorno.