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Tra le infrastrutture che nel prossimo futuro saranno più soggette a ristrutturazioni troviamo le ferrovie e, di conseguenza, le stazioni ferroviarie, soprattutto grazie alle linee ad alta velocità.
Queste, infatti, imporranno un sempre maggiore flusso di persone, cosa che comporta la richiesta di una migliore gestione degli spazi e rende necessario apportare alcuni perfezionamenti.
Si è sempre più orientati a rendere le stazioni simili a grossi centri commerciali, con molti negozi, ristoranti e attrazioni, di modo da rendere più confortevole l’attesa dei passeggeri e, trovandosi spesso nel cuore della città, questo tipo di miglioria non può che favorire il turismo e il commercio.
Infatti, sia secondo sociologi che secondo il parere di economisti ed architetti, è molto importante cercare di evidenziare come questi edifici non siano solo luoghi di ingresso ed uscita temporanei, ma, soprattutto, luoghi di comunicazione.
Si vede come fondamentale il tentativo di non creare più spazi enormi, impersonali ed alienanti, con muri grigi e senza particolari oggetti di arredamento, ma come elementi urbani che rispecchiano le tradizioni e che, allo stesso tempo, colleghino al futuro.
I principali progetti attualmente riguardano le stazioni centrali delle città più turistiche d’Italia: Roma Tiburtina, Torino Porta Susa, Firenze, Napoli Afragola, Milano Stazione Centrale.
Come può la luce diventare la chiave del successo?
Nelle stazioni, così come negli aeroporti, la luce è tra le protagoniste indiscusse. Questa, infatti, deve trovare un equilibrio tra sicurezza ed accoglienza sia per chi lavora lì sia per chi viaggia.
Infatti, un luogo buio e così tanto trafficato spaventerebbe, specialmente nelle ore serali o al mattino molto presto, chi deve prendere il mezzo di trasporto per recarsi altrove, dando facilmente l’impressione di pericolo e disagio, sopratutto poiché, come noto a tutti, le stazioni sono anche spesso utilizzate come dormitori improvvisati da persone più disagiate.
Inoltre è il primo punto di contatto con la città: tramite essa si dà il benvenuto ed è necessario presentarsi al meglio.
Gli obiettivi che i progettisti della luce si pongono come primari sono:
- Valorizzazione della struttura e della sua componente architettonica
- Valorizzazione di arcate
- Valorizzazione delle tettoie
- Elevati livelli d’illuminamento da terra sia grazie ad elementi illuminanti dalle tettoie sia grazie ad elementi illuminanti direttamente posti sul piano di calpestio
Per il progettista diviene quindi essenziale riorganizzare gli spazi interni per ospitare grandi aree relax e ristoro, ponendo sempre la massima attenzione soprattutto all’illuminamento verticale sulle pareti, specialmente entro i 40° di visione in cui l’occhio è più sensibile.
Si cerca di adottare un illuminamento orizzontale di 250 lux (con uniformità > di 0,5) e l’illuminamento verticale il 75% dell’orizzontale. Pertanto vengono prediletti degli apparecchi a geometria semicilindrica.
Quali applicazioni luminose possono essere utilizzate nelle stazioni ferroviarie?
Le modifiche progettuali che sono state prese in considerazione sono tra le più disparate, tenendo sempre in considerazione l’Eco design e la riduzione dei consumi.
Per prima cosa si potrebbe ricorrere all’Illuminazione dei soffitti con emissione indiretta o diffusa per conferire all’edificio in esame una sensazione di maggiore altezza e creare un maggiore volume luminoso. Infatti, la luce indiretta ha la peculiarità di rimuovere le ombre troppo accentuate e di “addolcire” il profilo di persone e degli oggetti.
In molti casi, come in Olanda, si è anche ricorso ai solar bricks, ovvero ai mattoni luminosi che permettono di avere un illuminamento naturale (funzionano in maniera simile alle celle fotovoltaiche), di essere indipendenti dalla rete elettrica, di abbattere i consumi e , specialmente, di definire meglio i contorni e, scegliendo luci più opache, hanno la peculiarità di rilassare la vista di chi entra.
Inoltre, dal punto di vista del confort, è necessario considerare il rapporto tra ambiente interno ed esterno. Infatti i viaggiatori e i lavoratori arrivano, specialmente d’estate, dall’esterno in cui vi è o vi può essere la luce solare molto forte (e vice versa). Pertanto la luminanza delle superfici deve essere adeguata ad un adattamento graduale della vista.
Molto innovativo è, indubbiamente, cercare di utilizzare al meglio le risorse naturali, per esempio sfruttando il fotovoltaico.
Un esempio vincente è rappresentato da Porta Susa, stazione principale di Torino, in cui la superficie esterna è come un enorme pannello solare e questo permette di abbattere molto i costi, estremamente elevati, della corrente elettrica, seppur, anche solo per ragioni di sicurezza, gli impianti tradizionali hanno un ruolo preponderante nell’illuminazione.
Infine, questi progetti che si stanno realizzando non solo in Italia, ma anche a livello europeo (l’Olanda è presa come punto di riferimento), mostrano un sempre maggiore tentativo da parte di architetti, ingegneri e designer di creare città sempre più eco sostenibili e sempre meno impattanti sia per l’uomo che per la natura.
La tendenza attuale è quella di cercare di rispettare le tradizioni locali ma guardare anche alla bellezza che il futuro più riservare. In questi anni di crisi politiche, sociali ed economiche, le città diventano specchi di un tentativo di risollevarsi, di una volontà di trovare il bello e di un ritorno alle risorse che la terra ci offre.