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I Comuni hanno negli anni dotato le proprie strade di impianti di illuminazione pubblica. Considerato che non esiste un obbligo per i Comuni di illuminare tutte le strade si può considerare che ormai sia stata realizzata la maggior parte dell’illuminazione pubblica che si voleva realizzare.
Ecco perché sempre più spesso si assiste ad una riqualificazione degli impianti esistenti piuttosto che alla realizzazione di nuovi impianti, soprattutto da quando le Amministrazioni hanno capito le potenzialità in termini di efficienza luminosa e risparmio energetico del LED.
Da un punto di vista del consumo di energia, per esempio, l’illuminazione è responsabile di un consumo pari a 34 TWh/anno (oltre l’11% del consumo elettrico totale del nostro Paese) e la quota parte ascrivibile all’illuminazione pubblica è pari a circa 6 TWh/anno.
Si rende perciò necessaria una riqualificazione degli impianti, partendo da quelli obsoleti per arrivare a quelli relativamente più recenti. Riqualificare significa infatti migliorare la qualità dell’impianto esistente, sia in termini di rispondenza alle norme, che di prestazioni illuminotecniche ed energetiche, senza dimenticare la qualità della gestione e dell’impatto sull’ambiente.
Qual è l’approccio ottimale?
Una modalità per affrontare il problema della riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica viene offerta dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nell’ambito del PAN GPP (Piano di Azione Nazionale sul Green Public Procurement).
Con l’emanazione del Decreto Ministeriale 28 marzo 2018 con cui sono stati approvati i Criteri Ambientali Minimi per il Servizio di illuminazione pubblica e del Decreto Ministeriale 27 settembre 2017 con cui sono stati approvati i Criteri Ambientali Minimi per l’acquisizione delle sorgenti e degli apparecchi per l’illuminazione pubblica, nonché per l’affidamento del servizio di progettazione.
Il CAM-Servizi individua 5 possibili aree di intervento di livello diverso, a cui accedere secondo una sequenza logica ed annidata, in maniera tale che gli aspetti di base sostengano quelli più avanzati, secondo i principi di economicità, trasparenza, efficacia, tutela dell’ambiente ed efficienza energetica. Esse sono:
- Censimento dell’impianto. Il censimento dell’impianto di illuminazione permette di acquisire una conoscenza delle componenti dell’impianto e del loro stato. Il CAM-Servizi propone due livelli di censimento (livello 1 e livello 2) che permettono di acquisire tale conoscenza, con un diverso gradi di approfondimento;
- Conformità normativa. Gli interventi effettuati per tale verifica dovranno prevedere di raggiungere la rispondenza dell’impianto e delle sue parti alle normative tecniche e di settore (es. sicurezza elettrica, sicurezza statica, ecc);
- Riqualificazione energetica. Se prevista dal progetto, consiste nel realizzare interventi che garantiscano la completa rispondenza alle normative e leggi del settore inerenti la progettazione illuminotecnica e contemporaneamente garantiscano un risparmio energetico rispetto alla situazione in essere. Tali interventi devono tener conto delle indicazioni del DM 27/9/2017;
- Riqualificazione urbana. Se prevista dal progetto, consiste nel realizzare interventi che consentano l’integrazione della progettazione all’interno degli strumenti urbanistici generali ed attuativi, e all’interno di una progettazione architettonica ed urbanistica più ampia;
- Sistemi intelligenti. Se previsto dal progetto, l’intervento consiste nell’installare “sistemi intelligenti” che permettano di dotare l’impianto di servizi aggiuntivi che ne potenzino la funzionalità grazie a tecnologie avanzate ed integrate con ulteriori piattaforme già presenti sul territorio.
Tempi di ritorno degli investimenti sulla riqualificazione dell’illuminazione pubblica
Complice il basso livello di efficienza spesso presente nella situazione as is, gli interventi di efficientamento degli impianti di pubblica illuminazione possono garantire rendimenti economici molto elevati e rapidi tempi di ritorno dell’investimento.
Citato in uno studio dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, un progetto che ha previsto la sostituzione di apparecchi equipaggiati con 100 lampade SAP da 250 W con apparecchi equipaggiati 90 sorgenti a luce LED da 98 W e l’installazione di 4 sensori di traffico per garantire una smart adaptive lighting ha fatto registrare un IRR (Internal Rate of Return) pari al 18% ed un PBT (Pay Back Time) pari a 6 anni
Smart integration
L’opportunità è quella, oltre a sostituire apparecchi obsoleti con apparecchi LED di ultima generazione, in grado di adattare le caratteristiche della luce con le esigenze dei vari momenti specifici, di integrare altre tecnologie con i pali dell’illuminazione pubblica, tra cui:
- Telecamere di sorveglianza;
- Hotspot Wi-Fi;
- Sistemi di monitoraggio ambientale;
- Pannelli o Totem informativi;
- Sistemi di monitoraggio del traffico;
- Sistemi di smart parking;
- Sistemi di ricarica dei veicoli elettrici.