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I LED illuminano finalmente il Santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio. Questa opera monumentale è durata due anni, ma finalmente riuscirà a far tagliare i costi sulla bolletta elettrica di oltre il 70%.
L’illuminazione interna ed sterna è un progetto fortemente voluto dalla Diocesi, che cercava una soluzione in grado di tagliare le enormi spese di illuminazione e – allo stesso tempo – mantenere intatti i capolavori artistici che il santuario racchiude.
Illuminazione LED per il santuario di Caravaggio: la sintesi del progetto.
Lo studio elettrotecnico di Silvio Bosco, che ha presieduto i lavori, si è trovato di fronte un’opera mai vista prima.
Un santuario enorme, completamente illuminato con vecchio impianto con lampadine a incandescenza e proiettori datati oltre 26 anni.
Questo apocalittico sistema d’illuminazione consumava 9.500 watt di potenza solo per la navata centrale, mentre tutta l’illuminazione del santuario richiedeva una potenza totale di oltre 35.000 watt.
Un consumo enorme di energia elettrica, ma anche di manutenzione ordinaria.
La sostituzione delle lampadine andava effettuata almeno una volta l’anno, richiedendo decine di lavoratori impiegati e centinaia di nuovi bulbi. Con il nuovo impianto LED la diocesi abbatterà le spese di oltre il 70%.
Questo perché la potenza totale generata dagli impianti interni ed esterni (compresi i proiettori LED direzionabili, per un totale di 180 punti luce) raggiunge una quota massima di 9.000 watt.
Meno di quello che serviva per illuminare la precedente navata centrale. Inizialmente il progetto si è concentrato sulla sostituzione dell’impianto elettrico proprio nella navata.
In seguito si è spostato nelle cappelle laterali e nei transetti, terminando infine nelle volte e nella cupola, finalmente adeguatamente illuminata.
Illuminazione LED per salvaguardare il patrimonio artistico.
L’illuminazione LED installata all’interno del Santuario di Caravaggio non consentirà solamente un enorme risparmio in bolletta, ma preserverà e valorizzerà il patrimonio artistico in essa contenuto.
La luce bianca dei LED garantisce una resa cromatica infinitamente maggiore rispetto alla classica illuminazione a incandescenza, dando nuova vita alle opere del Moriggia e di Cavenaghi.
Lo spettro luminoso dei LED permette una visione più nitida e definita dei colori, che non vengono alterati dallo spettro luminoso. I LED sono infatti la sola luce artificiale in grado di garantire uno spettro luminoso quasi identico a quello solare, esaltando le sfumature colore senza alterarle.
Inoltre i LED non emettono radiazioni ultraviolette (a differenza delle lampadine alogene e a incandescenza), limitando quasi del tutto il deterioramento delle opere.
I raggi UV sono infatti i principali responsabili di un lento ma costante decadimento dei colori, che a lungo andare risultano più sbiaditi e opachi.
Non solo il santuario di Caravaggio: ecco altre Chiese illuminate con i LED!
Il santuario di Santa Maria del Fonte di Caravaggio non è la prima né l’unica Chiesa in Italia ad aver subito una ristrutturazione luminosa.
Prima di lei la basilica di Santa Maria Maggiore (una delle quattro basiliche patriarcali di Roma) era stata dotata di un’illuminazione LED di ultima generazione, in grado di far apprezzare i magnifici dettagli estetici dell’edificio anche di notte.
Anche la cupola di San Pietro ha subito una drastica trasformazione, rendendosi visibile e straordinariamente bella anche nelle notti più cupe. La luce d’altra parte riveste un ruolo fondamentale all’interno delle Chiese.
Lo storico dell’arte Otto Von Simson dichiarava che “in una chiesa romanica la luce è elemento a sé, distinto. Anzi, possiamo dire che è in contrasto con la greve, cupa, tangibile massa muraria delle pareti. La parete gotica sembra, invece, porosa: la luce l’attraversa e la permea, confondendosi con essa e trasfigurandola”.
Il LED gioca un ruolo fondamentale per proteggere questa delicata realtà: dona luce, illuminando dettagli antichi e pareti affrescate in modo autentico e naturale.