Sommario Contenuti
Sulle nostre bollette, possiamo notare che c’è una voce che da diverso tempo sta dividendo gli italiani sul pagamento o meno della stessa. In molti, infatti, si sono chiesti perché a causa delle fonti energetiche alternative, bisognasse pagare di più sull’ordinaria bolletta per la componente A3.
Quanto costa realmente l’energia sostenibile per le famiglie italiane e cosa determina la componente A3? Al fine, di spiegare al meglio questa situazione troviamo l’analisi del GSE, che ci permette di vedere quale sia l’evoluzione delle componenti delle bollette del gas e dell’elettricità dedicate alle fonti efficienti e rinnovabili.
Come riporta il rapporto, al momento dato il sistema d’incentivi che permette la produzione di energia prodotta da impianti rinnovabili, l’acquisto di quest’energia da parte del Gestore del Sistema Elettrico, avviene a condizioni economiche più favorevoli per l’impresa produttrice.
Quindi per finanziare la differenza che sussiste tra i costi che vengono sostenuti dal GSE e quelli per l’acquisto dell’energia e i successivi ricavi per la vendita all’ingrosso, è stata inserita sulla bolletta la componente A3.
Quanto ci costa la componente A3, e la produzione di energia pulita?
La voce posta sulla bolletta come componente A3, al momento corrisponde al 14% della spesa elettrica domestica. In realtà, però questa non è l’unica “green tax” che gli italiani pagano indirettamente. Infatti, nel conto bisogna considerare anche i diversi incentivi dell’efficienza energetica e per le rinnovabili termiche. Stiamo parlando, precisamente, della tariffa RE per il gas e la tariffa UC7 per la bolletta dell’energia elettrica.
Queste voci, in termini economici, identificano che una famiglia tipo di 4 persone con un consumo annuo di circa 2600 euro tra le bollette del gas e dell’elettricità, ha sostenuto una spesa maggiore pari a 136 euro per i servizi di energia pulita. Dunque, ha destinato circa il 5% della spesa energetica annuale al sostegno e alla promozione della produzione di energia pulita in Italia.
Grazie a questo sostegno, secondo la nota del GSE, è stato possibile ottenere diversi risultati positivi nel campo delle energie rinnovabili. Infatti, attraverso questo contributo economico in Italia è stato possibile produrre ben 81 TWh di energie green. Infine, questo risparmio si traduce in ben 15 milioni di tonnellate in meno di petrolio e CO2 nell’aria, e si è potuto dunque evitare l’emissione atmosferica di 44 milioni di tonnellate di gas, che avrebbero inciso gravemente sull’effetto serra.
La diminuzione progressiva della spesa per le rinnovabili
Grazie a un anno di incentivi e di contributi da parte di coloro che usufruiscono dell’energia elettrica e del gas, la spesa per la componente A3 tende a diminuire sempre di più. Quest’anno i contribuenti, infatti, pagheranno sulle loro bollette solo il 4% in più rispetto alla normale spesa annua.
Bisogna, assolutamente comprendere come questo piccolo sacrificio annuale, possa però incidere positivamente sull’ambiente e in futuro anche su un maggiore risparmio energetico. Promuovendo costantemente la produzione di energia pulita, non solo si permette allo Stato Italiano, di diminuire la sua dipendenza energetica dai paesi produttori di petrolio, ma si permette anche l’aumento dei posti di lavoro nel campo dell’energie pulite.
Infine, il GSE, vuole ricordare come per le famiglie italiane esistano diversi metodi per ridurre il costo della bolletta. Bisogna infatti, imparare a ridurre gli sprechi di energia elettrica e di gas. Ad esempio, acquistando lampadine LED a risparmio energetico, utilizzando caldaie a norma con una classe energetica A++ e a bassa emissione.
Inoltre, bisogna saper scegliere le tariffe energetiche più agevolate, optando per un piano orario consono con le proprie attività lavorative. Prendendo in considerazione le varie possibilità di risparmio, si potrà ridurre sensibilmente il costo della bolletta, e il piccolo contributo per la componente A3, non inciderà più di tanto sul costo annuale del proprio rifornimento energetico.