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La UNI 1153-1 è in vigore da marzo 2018. La norma definisce le caratteristiche acustiche interne di un edificio, i metodi di progettazione e le tecniche di valutazione della sua qualità acustica. Essa sostituisce la precedente UNI 11532:2014. Vediamo nel dettaglio di che cosa si stratta.
La qualità acustica di un ambiente
Per qualità acustica di un dato luogo, si intendono le sue caratteristiche. Esse sono valutate in relazione al livello di comfort e comunicazione, che quello specifico ambiente può garantire.
Nella vita quotidiana, siamo continuamente sottoposti a stimoli acustici. Essi sono sia diretti che indiretti. Occorre sottolineare che il rumore è inteso come un suono non desiderato e privo di informazioni utili. Il rumore induce sensazioni fastidiose e disturbanti. A volte, si può arrivare anche ad effetti sanitari gravi, sia sull’ apparato uditivo che sull’ intero organismo.
Al giorno d’oggi, il rumore è uno dei principali fattori di inquinamento di natura fisica. Esso viene ad assumere una certa importanza proprio a livello sociale. Ciò avviene per gli effetti provocati dal rumore, su soggetti particolarmente predisposti.
Risulta quindi primario, e necessario, l’ intervento da parte del legislatore. Il fine è quello di tutelare la salute dell’uomo ed anche quella dell’ambiente.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente delinea quelli che sono i principali effetti, che l’esposizione al rumore determina. Essi sono i seguenti:
- Fastidio;
- Interferenza con la comunicazione verbale;
- Disturbi del sonno;
- Effetti sulla produttività e sulla performance;
- Disturbi psicopatologici (ipertensione, stress, aggressività, malattie ischemiche cardiache);
- Relazione dose-effetto per effetti combinati (fastidio con disturbi del sonno, etc);
- Disfunzioni uditive indotte da rumore, soprattutto per esposizioni professionali;
Il rumore agisce sull’apparato uditivo causando diversi gradi di danno. Essi dipendono dalla natura, dalla durata e dall’ intensità della stimolazione sonora. Tali compromissioni della salute possono manifestarsi in questi modi:
- Sordità temporanea e recupero della sensibilità, solo dopo riposo notturno in ambiente silenzioso;
- Stato di fatica con persistenza della riduzione della sensibilità e disturbi dell’udibilità della voce di conversazione per circa 10 giorni;
- Sordità da trauma acustico cronico con riduzione dell’ intelligibilità del 50%.
Ovviamente il danno più grave che si possa verificare è quello della sordità. Con tale termine, si intende una perdita dell’udito permanente, in quanto le cellule danneggiate non possono riprodursi. La sordità si verifica in esposizione a livelli molto alti di rumore. Si tratta di periodi prolungati, si parla di anni interi. Una condizione simile di gravità può avvenire in ambienti di lavoro o in rari casi di eventi eccezionali, come esplosioni o traumi.
Descritte simili considerazioni, risulta ovvia la necessità di tutelare i soggetti in ogni ambiente, sia quello domestico, che lavorativo e sociale in genere. Il rischio per la salute è costante, è per questo che occorre una direttiva anche per l’ambiente acustico che in cui viviamo.
La norma UNI 11532-1: 2018
La Commissione Acustica e vibrazioni ha elaborato la norma UNI 11532-1. Tale norma definisce i descrittori acustici, in relazione alle diverse destinazioni d’uso degli ambienti. Nello specifico, la norma indica quali siano i descrittori acustici, che possono rappresentare le qualità acustiche degli ambienti.
Essa propone inoltre, per ciascun ambiente, i valori ottimali. Si presentano anche i metodi di progettazione e le tecniche di valutazione, che consentono di ottenere una metodologia operativa comune ai diversi settori.
La norma si applica a diversi ambiti, quali:
- Settore scolastico, comunicativo/collettivo, collettivo, piccole sale conferenze e/o polifunzionali col limite di 250 metri cubi;
- Ambito sanitario:
- Settore uffici, con particolare attenzione agli open plan offices;
- Ambito ristorazione;
- Settore direzionale commerciale, sportivo, terziario;
- Ambito produttivo/informale, fieristico, espositivo.
Per quanto riguarda l’esposizione professionale al rumore (cinema, teatri, sale concerto, sale di registrazione, etc) si rimanda alle norme specifiche di settore.