Il D.M. 37/08 detta norme relative all’attività di installazione, all’interno di qualsiasi tipologia di edificio, dei seguenti impianti:

  • impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, e utilizzazione dell’energia elettrica;
  • impianti radiotelevisivi, antenne e impianti elettronici in genere;
  • impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione di qualsiasi natura o specie;
  • impianti idrici e sanitari;
  • impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di qualsiasi tipo di gas;
  • impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
  • impianti di protezione antincendio.

Il D.M. 37/08 detta norme relative all’attività di installazione, all’interno di qualsiasi tipologia di edificio, dei seguenti impianti:

Diversamente da come si potrebbe pensare, il Decreto non interessa esclusivamente le imprese o i professionisti installatori ma si concentra anche sugli obblighi del committente o del proprietario dell’impianto.

L’articolo 8

Nel caso di richiesta di allacciamento per una nuova fornitura, il committente/proprietario ha l’obbligo di consegnare una copia della Dichiarazione di Conformità al relativo distributore di zona, redatta secondo il modello del D.M. 19/05/2010 dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice.

Quanto tempo ha il committente per effettuare la consegna? 30 giorni dall’avvenuto allacciamento.

E se tale limite non viene rispettato? Il fornitore o il distributore di gas, energia elettrica o acqua, previo congruo avviso, sospende la fornitura.

Cosa succede agli impianti installati prima dell’entrata in vigore del decreto?

Qualora non fosse disponibile una Dichiarazione di Conformità, questa sarà sostituita da una Dichiarazione di Rispondenza redatta, a seguito di sopralluoghi e accertamenti, da un tecnico abilitato che esercita la professione da almeno 5 anni.

Ovviamente, il proprietario deve poi adottare le misure necessarie per conservare le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente, tenendo conto delle istruzioni per l’uso e la manutenzione predisposte dall’impresa installatrice dell’impianto e dai fabbricanti delle apparecchiature installate.

Come ulteriore adempimento del Decreto, secondo il comma 11, l’installatore deve depositare, entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori, la Dichiarazione di Conformità presso lo Sportello Unico per l’Edilizia del comune ove ha sede l’impianto.

La legge viene rispettata?

Concentriamoci sulle forniture di energia elettrica e gas.

La risposta: il gas è in regola, l’energia elettrica no.

Infatti, come da Delibera ARERA n. 40/04, il settore del gas ha adottato un regolamento al fine di mettere in sicurezza i relativi impianti di utenza, grazie anche a una consultazione con tutti i protagonisti del settore. Un dialogo utile e costruttivo che ha portato a una maggiore sicurezza sia in ambito privato sia pubblico.

La stessa attenzione non è ancora stata dimostrata dal mondo elettrico.

I fornitori di energia elettrica ancora non assolvono l’obbligo dettato dal D.M. 37/08 e, di fatto, non richiedono la Dichiarazione di Conformità o di Rispondenza.

Impianti non in regola: mancanza di sicurezza per tutti

Il dover redigere la Dichiarazione comporta un maggior rispetto della conformità dei nuovi impianti alla vigente normativa e alle norme UNI e CEI.

Inoltre, l’obbligo della Dichiarazione di Rispondenza, in fase di allaccio di forniture con impianti realizzati prima dell’entrata in vigore del D.M. 37/08, comporterebbe sopralluoghi e accertamenti accurati.

Infine, l’obbligo di documentare che l’impianto sia realizzato alla regola dell’arte riduce la possibilità di far operare sul mercato degli operatori non idonei, privilegiando le sole imprese realmente abilitate.

La battaglia di Confartigianato

Confartigianato Impianti, nella figura del Presidente della Categoria Elettricisti, Adriano Stocco, ha deciso di sollecitare la filiera interessata chiedendo l’avvio di un processo di regolazione nel comparto elettrico al fine di promuovere la sicurezza degli impianti di utenza elettrica, così come avvenuto per il gas.

L’obiettivo è quello di coinvolgere tutte le associazioni di rappresentanza degli installatori di impianti per affrontare questi temi e realizzare una nuova disposizione normativa che permetta finalmente di adempiere al dettato di legge.