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L’efficienza energetica e le prestazioni degli edifici sono al centro dell’attenzione degli architetti, dei costruttori e dei clienti finali da quando l’EPBD è stato pubblicato nel 2002.
Nel 2010 è stata effettuata una prima revisione della Direttiva e, otto anni dopo, nel 2018, ne è stata pubblicata una seconda.
Quando i Paesi dell’Unione Europea hanno implementato la prima versione standard della Direttiva, sono stati istituiti degli indicatori numerici per classificare gli edifici in base alla loro prestazione energetica.
Per esempio, nel certificato di prestazione energetica (EPA) in uso in Italia, è necessario indicare la domanda di energia in Kilowatt ore al metro quadro e all’anno.
L’ultima revisione della Direttiva mira a diffondere il più possibile le tecnologie intelligenti all’interno degli edifici; per il mondo dell’automazione domestica e dell’automazione degli edifici questa versione è particolarmente significativa, perché uno dei suoi obiettivi è quello di promuovere attivamente l’utilizzo di questi sistemi.
Tuttavia si può valutare quanta intelligenza è presente in un edificio e come quest’ultima influisca sulle sue prestazioni?
Che direttiva è stata introdotta per indicare l’intelligenza edilizia?
A tal fine, la Direttiva ha introdotto un indicatore di intelligenza edilizia che, sebbene sia facoltativo, è molto interessante perché è capace di fornire informazioni a tutte le parti interessate: architetti, investitori, utenti finali, operatori e fornitori di servizi.
Il nome ufficiale della Direttiva, ovvero Indicatore di Prontezza dell’Edificio Intelligente, non è il massimo della chiarezza (in effetti è la traduzione letterale di Smart readiness Indicator, spesso abbreviato in SRI), ma potrebbe essere migliorato nel recepimento nazionale della misura, che dovrebbe avvenire il 10 marzo 2020.
Questo indicatore permetterà di valutare la capacità degli edifici (o unità immobiliari) di adattare il loro funzionamento alle esigenze degli occupanti, ottimizzando così anche l’efficienza energetica e le prestazioni complessive e adattando il loro funzionamento in risposta ai segnali provenienti dalla rete con un massimo di flessibilità energetica.
La Direttiva afferma che:
“L’indicatore della capacità di intelligenza degli edifici dovrebbe misurare la capacità degli immobili di utilizzare le tecnologie dell’informazione, della comunicazione e i sistemi elettronici al fine di adeguare il loro funzionamento alle esigenze degli occupanti, migliorare l’efficienza energetica e anche le prestazioni complessive delle unità abitate.
L’indicatore di intelligenza degli edifici dovrebbe sensibilizzare i proprietari e gli occupanti sul valore dell’automazione degli edifici e il monitoraggio elettronico dei sistemi tecnici degli immobili, rassicurandoli così sui reali risparmi di queste nuove funzioni migliorate.
L’uso del sistema per valutare l’idoneità degli edifici intelligenti dovrebbe essere facoltativo per gli Stati membri.”
Qual è l’obiettivo dell’indicatore SRI?
L’obiettivo principale dell’indicatore SRI è quello di sensibilizzare sui benefici che possono essere raggiunti tramite l’uso delle tecnologie intelligenti e dell’ITC (Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione), in particolare dal punto di vista energetico, motivando così a velocizzare il più possibile gli investimenti in queste tecnologie.
Cosa significa “Prontezza Intelligente”?
Le tre funzioni chiave della “Prontezza Intelligente” di un edificio possono essere riassunte come di seguito:
- Capacità di garantire l’efficienza energetica e il funzionamento dell’edificio, adattandone, per esempio, il consumo di energia (tramite l’uso di energia proveniente da fonti rinnovabili).
- Capacità di personalizzare il funzionamento in base alle esigenze degli utenti finali, dando la giusta attenzione all’uso semplice, al mantenimento di condizioni climatiche confortevoli e alla capacità di fornire informazioni pertinenti sul consumo di energia.
- Flessibilità nell’uso complessivo dell’elettricità, inclusa la capacità di partecipare attivamente, e passivamente, e di tenere anche conto delle condizioni della rete (in modalità domanda-risposta).
Smart Readiness Indicator: a chi è rivolto?
L’indicatore SRI fornirà informazioni sulle caratteristiche a disposizione dell’edificio agli investitori, agli utenti finali e ai proprietari.
Se lavori nel settore immobiliare, saprai di certo che, fornendo informazioni attendibili sull’intelligenza dell’immobile (e sui suoi potenziali miglioramenti), avrai maggiori possibilità di influenzare in modo positivo la loro decisione circa l’acquisto dello stesso.
Per gli utenti finali, il passaggio ad edifici più intelligenti porterà numerosi vantaggi, come una maggiore efficienza energetica e migliori condizioni di salute, benessere e comfort.
Anche gli integratori di sistema e, più in generale, i professionisti del settore saranno interessati a questo indicatore, poiché potranno essere chiamati a gestire i sistemi intelligenti e, in alcuni casi, potranno anche influenzare le decisioni finali circa l’investimento.
Ci saranno anche sviluppi positivi per i diversi fornitori di strutture, compresi gli operatori di rete, i produttori di sistemi tecnici di edifici, le società di progettazione e ingegneria e tanti altri.
L’indicatore consentirà loro di posizionare i servizi in offerta, fornendo un quadro neutrale e comune in cui la capacità delle loro strutture intelligenti può essere direttamente confrontata con quella degli immobili dei loro concorrenti, incluse le strutture basate sulle tecnologie non intelligenti e più tradizionali.
Alla fine, dando uno strumento comune a tutte le parti interessate, l’indicatore SRI sarà un elemento chiave nella promozione del mercato delle tecnologie intelligenti.
Risultati della valutazione dell’intelligenza di un edificio: come possono essere presentati?
I risultati della valutazione dell’intelligenza di un edificio possono essere presentati in tre modi:
- Come punteggio complessivo (ad esempio un numero senza unità di misura)
- Come punteggio relativo in percentuali (per esempio indicando che l’immobile raggiunge il 65% del suo potenziale di intelligenza)
- Come categorizzazione (ad esempio un’etichetta che indica la classe di appartenenza B).